Come utilizzare la punteggiatura in modo corretto: consigli utili
Saper scrivere presuppone saper usare nel modo giusto i segni di interpunzione; ecco perché nel corso di questa guida ti spiegheremo come utilizzare la punteggiatura in modo corretto.
Punto, virgola, due punti, punto esclamativo, virgolette e puntini sospensivi, ovvero tutti quei piccoli segni apparentemente insignificanti, rappresentano elementi fondamentali per scrivere, e quindi comunicare, in maniera chiara e corretta.
Inserire la punteggiatura in un testo significa rendere il testo stesso comprensibile.
Che cos’è la punteggiatura
La punteggiatura e le sue regole rappresentano una parte fondamentale della grammatica italiana.
Prima di spiegarti nel dettaglio come usare la punteggiatura, come mettere le virgole e quando inserire virgolette, parentesi e trattini vari cerchiamo di capire in cosa consiste l’imterpunzione.
Treccani racchiude il concetto di punteggiatura nella seguente definizione:
“La punteggiatura (o interpunzione) è l’insieme dei segni convenzionali che serve a scandire il testo scritto e, in secondo luogo, a riprodurre le intonazioni espressive del parlato.”
Sul sito di Wikipedia, invece, si legge:
“La punteggiatura (o interpunzione) è un sottosistema di segni paragrafematici utilizzati nell’ortografia, comprendente un insieme di segni (detti ‘segni interpuntivi’) che servono a separare o evidenziare parole, gruppi di parole e frasi…”
Si tratta quindi di un insieme di segni che permette di terminare frasi, separare parole, parti di frasi o intere frasi.
A differenza di quello che molti pensano una virgola, un punto o un trattino sono dettagli tutt’altro che trascurabili e insignificanti; la punteggiatura può addirittura cambiare il significato di una frase.
Entriamo quindi nel dettaglio per comprendere tecnicamente a cosa serve l’interpunzione.
La punteggiatura nella lingua italiana svolge quattro funzioni:
- Funzione segmentatrice
- Funzione sintattica
- Funzione emotivo-intonativa
- Funzione di introduzione del discorso diretto
La funzione segmentatrice rappresenta la principale funzione della punteggiatura.
La finalità è distanziare tra loro gli elementi di un testo, ovvero gruppi di componenti.
I segni che vengono utilizzati per assolvere alla segmentazione sono il punto, la virgola, il punto e virgola, il trattino, le virgolette e talvolta i due punti.
La funzione sintattica mette in evidenza le gerarchie tra gli elementi di una stessa proposizione o tra due proposizioni diverse.
La funzione emotivo-intonativa suggerisce l’intonazione della frase attraverso l’utilizzo del punto interrogativo, esclamativo o dei puntini di sospensione.
La funzione di commento riguarda la segnalazione di interventi esterni al testo.
Parentesi o virgolette, ad esempio, possono indicare l’intervento dell’autore.
Come si usa la punteggiatura
Il corretto uso della punteggiatura è fondamentale per giornalisti, web writer e per tutte le persone che hanno l’esigenza di realizzare testi e vogliono migliorare la qualità della propria scrittura.
È fondamentale per comunicare in ambito commerciale, per scrivere lettere, per comunicare offerte, per preparare preventivi, per scrivere e-mail, per redigere relazioni e per la realizzazione di testi e documenti fondamentali per entrare in contatto con clienti, fornitori, collaboratori e partner.
È importante anche per chi ha scelto di frequentare un corso di laurea ad indirizzo umanistico, come ad esempio un corso di laurea in lettere.
Entriamo quindi nel cuore di questa guida e cerchiamo di capire come mettere la punteggiatura al posto giusto, ovvero come utilizzare i vari segni di interpunzione.
Per rendere più chiare le varie spiegazioni riportiamo anche alcuni esempi di frasi con la punteggiatura corretta.
Punto
Il punto, nella punteggiatura, rappresenta un segno di interpunzione forte e che pertanto prevede una pausa lunga nella lettura.
Viene utilizzato per segnalare un cambio di argomento o l’integrazione di altre tipologie di informazioni in merito al medesimo argomento.
Il punto viene posto alla fine di una frase, e nei casi in cui indichi uno stacco netto con la frase successiva esso impone di andare a capo prima dell’inizio del nuovo periodo.
Alla fine dei titoli, di film, articoli o libri il punto non va inserito.
Virgola
La virgola è un segno di interpunzione breve finalizzato a segnare una breve pausa nella frase.
Si tratta di un separatore che viene utilizzato per consentire al lettore di respirare e per dare ritmo alla frase.
La pausa deve essere breve; per intenderci, il tempo di un battito di ciglia.
I casi in cui viene utilizzata sono:
- Nelle liste, per separare i vari elementi, ad eccezione degli ultimi due che invece sono separati da una ‘e’. Esempio: ho comprato pane, latte, mele e arance.
- Per isolare una parola o una frase contenenti informazioni aggiuntive e non fondamentali ai fini della comprensione della frase.
Esempio: Roberta, la ragazza di cui ti ho parlato, si è laureata in Lettere - Dopo il luogo nell’indicazione delle date.
Esempio:Napoli, 10 ottobre 2022. - Prima di preposizioni e congiunzioni, per cambiare il ritmo della frase o accentuare il significato
Esempio:Lo farò, ma mi serve più tempo! - Nei periodi ipotetici per separare le due frasi.
Esempio: Se vai dai nonni, chiamami!” - Dopo un elemento posto all’inizio di una frase che si riferisce a qualcosa già detto o conosciuto
Esempio: Detto questo, possiamo iniziare con la spiegazione della ricetta.
Ecco i casi in cui, invece, non va messa la virgola:
- Tra soggetto e verbo
- Tra verbo e complemento oggetto
- Tra il verbo essere e l’aggettivo o il nome che lo accompagna nel predicato nominale
- Tra il nome e il suo aggettivo
In molti si chiedono se è corretto inserire la virgola prima della congiunzione ‘e’.
Per quanto esistano correnti di pensiero nettamente orientate verso il ‘no’ la scelta è soggettiva e non esiste una regola precisa in merito.
Secondo l’Accademia della Crusca “l’uso della virgola resta una scelta stilistica personale, un modo per dare rilievo espressivo a singoli elementi di un testo, una maniera per conferire un particolare ritmo alla narrazione, ma, soprattutto, una scelta che determina significativamente lo stile comunicativo di un autore.”
Punto e virgola
Il punto e virgola indica una pausa più lunga della virgola; indica la fine di un concetto già espresso ma non indica la fine del concetto generale
Si utilizza al centro di una frase, per creare una separazione senza utilizzare il punto.
In molti commettono l’errore di mettere la lettera maiuscola alla parola che segue il punto e virgola.
Il segno di interpunzione in questione non richiede maiuscole dopo.
Tra gli utilizzi più ricorrenti quello in cui il segno separa gli elementi di un elenco introdotto da due punti.
Nel caso di un elenco puntato, dopo il punto e virgola si va a capo.
Due punti
I due punti sono utilizzati per introdurre un elenco, un discorso diretto o per indicare una citazione.
La loro funzione è quella di spiegare, chiarire, dimostrare qualcosa affermato nelle precedenti frasi.
È preferibile evitare di ripetere i due punti nella stessa frase, magari sostituendoli con ‘perché’ oppure riformulando la frase.
Punto interrogativo
Il punto interrogativo chiude le frasi che contengono domande ed ha la stessa ‘forza’ di un punto fermo.
In alcuni casi viene posto tra parentesi per indicare incertezza.
Deve essere attaccato alla parola che chiude la domanda. La parola successiva, invece, deve essere separata da uno spazio e iniziare sempre con la lettera maiuscola.
Punto esclamativo
Il punto esclamativo è un segno che indica un cambio del tono di voce, ovvero enfatizza la frase alla quale si riferisce.
Può esprimere stupore, esasperazione, ammirazione oppure un ordine.
La parola successiva al punto esclamativo deve essere separata da uno spazio e iniziare sempre con la lettera maiuscola.
Virgolette
Nella maggior parte dei casi le virgolette inquadrano un discorso diretto o una citazione.
Possono essere utilizzate per segnalare una parola utilizzata in un contesto insolito, come ad esempio un termine straniero, un’espressione dialettale, uno slang ecc.
Vengono spesso usate per le parole o le frasi dalle quali lo scrittore intende prendere le distanze.
Esistono tre tipi di virgolette:
- Virgolette caporali o basse
- Virgolette alte
- Apici
Nonostante siano legate a precise regole di punteggiatura sono in molti casi soggette ad un uso arbitrario.
Parentesi
Le parentesi sono finalizzate a isolare una parola o un gruppo di parole all’interno di una frase.
Possono essere anche utilizzate per aggiungere un chiarimento al concetto espresso nella frase o un commento.
Nella maggior parte dei casi il testo contenuto tra le parentesi non è influente sul concetto principale espresso nella frase, per cui potrebbe essere tranquillamente eliminato senza compromettere la comprensione.
Per quanto riguarda la lettura, il testo tra parentesi prevede un cambio di tono della voce.
Trattini
Il trattino può essere di due tipi: breve oppure lungo.
Il trattino breve indica un legame tra parole o parti di parole.
Viene utilizzato per spezzare una parola quando bisogna andare a capo, per indicare una relazione tra due termini, per unire due aggettivi (es. economico-politico), sostantivi, nomi propri.
È utilizzato anche per le parole composte (es. moto-raduno)
Il trattino lungo è utilizzato, in alternativa alle virgolette, dopo i due punti per introdurre un discorso diretto.
Può essere usato in alternativa alle parentesi tonde o nei dialoghi per indicare cambi di interlocutore.
In generale il trattino lungo sottolinea la segmentazione di una parte della frase.
Puntini sospensivi
I puntini sospensivi indicano una sospensione del discorso; esprimono dubbi, imbarazzo o allusività.
Sono sempre tre, non uno di più e non uno di meno.
Devono essere attaccati alla parola che li precede e sono sempre seguiti da uno spazio.
Non sono seguiti da spazio se il carattere successivo è una parentesi di chiusura o un punto interrogativo.
Se posti a fine frase, la frase successiva inizia con la lettera maiuscola.
I tre puntini possono essere utilizzati in diversi casi, per esprimere:
- una pausa prima di una frase importante
- un dubbio
- un’enumerazione senza citarla (in sostituzione di ecc.)
- la ripresa di un discorso precedente (posti prima dell’inizio del testo)
- Un testo che continua
Posti tra due parentesi quadre indicano il taglio di una citazione.
L’interpunzione al tempo di internet
Il discorso dell’interpunzione merita un breve approfondimento che riguarda l’era nella quale viviamo, scandita fortemente dalla rete e dai dispositivi ad essa connessi.
Concludiamo quindi il post con una considerazione.
Complice la velocità a cui ci hanno abituato internet, gli sms, le chat e la comunicazione sui social, negli ultimi anni l’utilizzo corretto della punteggiatura è diventato quasi un optional. In molti casi è cambiato il modo di utilizzarla, e purtroppo in tanti casi viene totalmente omessa.
Andiamo incontro ad una sorta di ‘impoverimento letterale’, che riguarda principalmente la comunicazione scritta ma che inevitabilmente impatta anche su quella verbale.
La difficoltà ad utilizzare correttamente i segni di interpunzione ha determinato la tendenza a spezzettare periodi lunghi in tante piccole frasi.
Alcuni segni di interpunzione si avviano verso l’estinzione.
Per fare un esempio, virgola e puntini di sospensione risultano essere sempre meno utilizzati.
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