Se il gaming è la tua passione e desideri trasformarla in un lavoro sicuramente ti interesserà sapere come diventare programmatore di videogiochi.
In questo post analizzeremo la professionalità di uno sviluppatore di videogame; scopriremo di cosa si occupa in concreto e quali sono le strade per acquisire un know how qualificato e spendibile nell’universo videoludico.
Programmare videogiochi: un settore in continua crescita
Prima di addentrarci nel cuore del nostro articolo, e di quelle che sono le competenze di un programmatore di videogiochi, è d’obbligo una breve premessa relativa all’industria dei videogame per comprendere le potenzialità del settore per quanto riguarda la sfera occupazionale.
Partiamo da un dato di fatto importantissimo: il settore videoludico è in costante crescita, oltre ad essere tra quelli più remunerativi.
Il videogaming, che si espande esponenzialmente sulla scia dello sviluppo tecnologico, offre ottime opportunità lavorative.
Ad essere conquistati da questo ambito professionale, come si può facilmente intuire, sono le nuove generazioni.
Iniziamo a familiarizzare con il termine gaming, una parola presa in prestito come di consueto dall’inglese che in italiano diventa ‘videogiocare’ ovvero giocare ai videogiochi.
A partire dalle prime console giochi fino ad arrivare agli attuali giochi multipiattaforma, disponibili anche per smartphone e tablet, l’industria dei videogiochi ha visto una crescita esponenziale, che ha subito un’impennata negli anni del Covid.
Il video gaming non è più soltanto un modo per evadere dalla realtà ma è diventato un vero e proprio fenomeno sociale.
Cosa fa un game developer
La realizzazione di un videogioco passa attraverso varie fasi, ovvero una serie di passaggi nei quali intervengono varie figure professionali.
Nonostante l’evoluzione nel modo di realizzarli le fasi dello sviluppo restano praticamente le stesse di mezzo secolo fa.
Eccole di seguito nel dettaglio:
- Concept: fase relativa all’idea, all’impostazione del progetto iniziale.
I profili che intervengono sono il producer e il game designer - Design: fase in cui viene individuato l’aspetto del videogioco.
I profili coinvolti sono il graphic designer, il level designer, il writer e il sound engineer. - Sviluppo: fase che trasforma il progetto in codice.
Il profilo coinvolto è il game programmer. - Test: fase finale in cui viene controllato e revisionato il gioco al fine di individuare eventuali errori. I profili che si occupano della revisione sono i game tester.
Queste in linea di massima sono le fasi di realizzazione di un gioco e le relative professionalità che si occupano di gestirle, a partire dall’idea iniziale fino ad arrivare al release del gioco.
Una volta chiarito a grandi linee il processo relativo alla realizzazione passiamo ad analizzare più nello specifico le mansioni di un programmatore.
Il profilo in questione si occupa di tradurre in codice l’idea del game designer, ovvero l’intero videogioco.
Si occupa di ottimizzare il codice al fine di risolvere e aggiustare eventuali bug.
Sviluppatore di videogiochi: dove lavora
Gli sbocchi per un professionista esperto nello sviluppo di videogiochi si concretizzano principalmente presso le software house, la maggior parte delle quali richiede tra i requisiti fondamentali un minimo di esperienza nel settore.
Un’alternativa potrebbe essere quella di intraprendere la libera professione, ovvero di avviare una carriera da freelance e lavorare come collaboratore esterno per le aziende di videogiochi.
Come diventare game developer
Prima di analizzare i percorsi di studi e specializzazione più idonei a formare professionalità esperte nello sviluppo di videogiochi una piccola premessa sulle soft skills, ovvero su quelle capacità ‘non tecniche’ fondamentali per il profilo in questione.
Partiamo dall’ovvio. Uno sviluppatore di videogiochi deve possedere spiccate doti creative.
Il profilo che si occupa della programmazione di videogame è una persona precisa e attenta ai dettagli, dotato di senso estetico.
Dal momento che, come abbiamo visto in precedenza, la realizzazione di un gioco presuppone la collaborazione di più profili la propensione a lavorare in gruppo è fondamentale, così come fondamentali sono le abilità comunicative.
Il settore dei videogiochi è in continua espansione; evolve e cambia repentinamente.
Attenzione però a non sottovalutare l’aspetto formativo.
In molti pensano che si tratti di un lavoro che può svolgere chiunque mastichi un po’ di codici di programmazione; in realtà è una professione che richiede know how qualificati e aggiornati.
Le hard skills imprescindibili nel bagaglio di un professionista sono:
- conoscenza delle basi della programmazione
- conoscenza dei principali programmi di programmazione
- conoscenze matematiche e fisiche
Dal momento che in Italia trovare lavoro senza un minimo di esperienza non è semplicissimo, e che le aziende disposte ad offrire periodi di stage sono poche, la conoscenza dell’inglese diventa un requisito importante per ampliare gli orizzonti lavorativi oltre i confini del nostro Paese.
La conoscenza della lingua permette di allargare le prospettive occupazionali e di costruire le basi per una carriera più promettente.
In Italia per acquisire un bagaglio di conoscenze e competenze spendibili nel mondo del gaming esistono diverse opzioni valide.
Anche se la laurea non è un requisito essenziale, o formalmente richiesto per svolgere la professione, rappresenta comunque lo strumento ideale per acquisire le basi dell’informatica.
Di recente alcune università hanno attivato per alcuni corsi di laurea il curriculum videogiochi, finalizzato a formare professionalità spendibili nella games industry.
Tra i percorsi di studio idonei ad acquisire le basi informatiche necessarie per diventare game developer rientra anche il corso di laurea in Ingegneria elettronica e informatica erogato dall’università telematica Niccolò Cusano.
Il programma della triennale parte da insegnamenti di base relativi all’area fisico-matematica per arrivare alle discipline dell’ingegneria informatica.
Tra gli approfondimenti i sistemi operativi e la programmazione a oggetti.
Completa il programma lo studio della lingua inglese.
Il conseguimento del titolo di laurea triennale consente di accedere al livello successivo, ovvero alla magistrale in Informatica, ovvero il biennio specialistico che eroga competenze e conoscenze applicabili nell’ambito della progettazione di sistemi e processi informatici complessi.
Sia la triennale che la magistrale sono erogate in modalità ‘Percorso Eccellenza’, ovvero attraverso una metodologia che garantisce allo studento un supporto didattico fortemente personalizzato sulla base delle peculiari esigenze.
Ad ogni studente viene quindi assegnato un mentore, una figura preposta a seguire l’organizzazione dello studio e la preparazione degli esami.
Tra i plus del Percorso Eccellenza Unicusano anche il grado di approfondimento delle materie, che garantisce una preparazione di livello avanzato, e lo spacchettamento degli esami in più esoneri.
Per acquisire competenze specifiche relative alla programmazione in ambito videoludico sono disponibili numerosi master post-laurea, di primo e secondo livello, che approfondiscono il game development.
Per chi non ha conseguito la laurea ma desidera intraprendere la carriera da programmatore nel settore gaming esistono numerosi corsi di informatica adatti a qualsiasi esigenza di specializzazione e a qualsiasi livello di preparazione pregressa.
Un’alternativa molto interessante è anche quella di seguire il corso di perfezionamento in Games Industry Professional: Creative Direction, Development, Management and Communication attivo presso l’Unicusano realizzato in partnership con Vigamus.
Esso consente di acquisire competenze anche per la creazione e gestione di contenuti digitali rivolti all’ industria videoludica.
A tale corso si può accedere anche solamente con un diploma superiore di secondo grado, si ottengono comunque 65 crediti formativi , 57 dei quali, possono essere riconosciuti nel corso di laurea in Comunicazione digitale e social media (L-20) permettendo così l’iscrizione direttamente al II° anno
Esperienza e portfolio
Per quanto la formazione ‘scolastica’ sia importante e fondamentale per acquisire le basi per esercitare la professione di sviluppatore di videogiochi, l’esperienza nel campo della programmazione è un requisito fondamentale per farsi strada nel settore videoludico.
Crearsi un portfolio è essenziale per rendere appetibile e interessante il proprio curriculum.
Non importa se si tratta di piccoli progetti o di progetti ispirati ad altri giochi già esistenti, ciò che conta è fare esperienza.
Ora sai come diventare programmatore di videogiochi per cui non devi fare altro che scegliere il percorso di formazione più adatto alla tue attitudini e iniziare a costruire le basi per una brillante carriera nel modo del gaming.
Se desideri ulteriori dettagli sui corsi afferenti al settore compila il form che trovi qui!
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