Se ti appassionano navi e barche e desideri trasformare l’interesse per il mondo nautico in un lavoro allora dovresti assolutamente leggere questo articolo, nel corso del quale ti spiegheremo come diventare ingegnere navale.
La professionalità esercita un grande appeal soprattutto sui giovani che ambiscono a fare carriera in un campo dinamico e gratificante; un campo che, soprattutto nel nostro Paese, unisce tradizione e innovazione.
Nel corso di questo post analizzeremo la professionalità, le mansioni che svolge, le competenze, il percorso di studi e le opportunità lavorative.
Chi è e cosa fa un ingegnere navale
Per comprendere a fondo la professionalità dell’ingegnere navale è fondamentale partire dalla materia fulcro della sua attività: l’ingegneria navale.
Partiamo dalla definizione presente su Wikipedia, che riportiamo di seguito:
“L’ingegneria navale è il ramo dell’ingegneria industriale che si occupa della progettazione, realizzazione e mantenimento in esercizio o gestione dei mezzi navali, vedendo il suo impegno in diversi settori: mercantile, passeggeri, militare, diporto ed altri; questa distinzione non è banale in quanto, a seconda dell’impiego del mezzo navale, variano in maniera rilevante struttura, materiali impiegati e impianti.”
Si tratta quindi di una branca ingegneristica incentrata sulla realizzazione di veicoli marittimi (come ad esempio navi, barche piattaforme, ecc.) destinati a vari settori.
L’ingegnere navale è quindi il profilo esperto di ingegneria navale che si occupa di progettare, costruire e riparare navi e imbarcazioni di varie tipologie.
Tra le sue competenze rientra la progettazione delle parti meccaniche, dei motori, dei sistemi di propulsione, degli impianti elettrici, elettronici, idraulici e termotecnici.
Si occupa di supervisionare la costruzione del mezzo, di collaudare i prototipi di impianti e verificarne le prestazioni.
In sintesi, ecco le principali mansioni svolte da un professionista esperto di ingegneria navale:
- Gestione delle attività di ricerca per lo sviluppo di progetti relativi a mezzi di trasporto marini e sistemi navali.
- Gestione dei progetti, scelta dei materiali, sviluppo dei sistemi di propulsione e delle attrezzature di bordo.
- Gestione del processo di produzione.
- Analisi e test tecnici per il controllo della stabilità, resistenza e sicurezza dell’imbarcazione.
- Monitoraggio e manutenzione dei sistemi di navigazione.
- Controllo relativo al rispetto delle normative e degli standard di sicurezza
- Valutazioni tecniche durante la fase di collaudo
Rientra tra le mansioni di un professionista anche la compartimentazione, ossia la suddivisione degli spazi interni dell’imbarcazione e l’assegnazione alle varie finalità (trasporto passeggeri, sala macchine, stiva ecc.).
A livello estetico si occupa del design navale, studiando soluzioni che siano allo stesso tempo funzionali, confortevoli ed esteticamente gradevoli. Il tutto chiaramente in base alle esigenze legate alla tipologia di imbarcazione e agli scopi cui è destinata.
Dove lavora
Come accennato nel corso della premessa l’ingegneria navale è una disciplina che nel nostro Paese è legata ad un’antica tradizione.
Con le dovute innovazioni, la professionalità legata alla disciplina garantisce tutt’oggi ottime prospettive occupazionali e di carriera, in Italia ma anche all’estero.
Le statistiche confermano che l’ingegnere navale vanta un’alta percentuale di occupazione a pochi anni dal conseguimento della laurea.
Numerosi e svariati sono i contesti in cui risulta spendibile l’ingegneria navale.
Gli ambiti in cui più frequentemente trova impiego un ingegnere rientrano i cantieri navali, le compagnie di navigazione, le aziende che producono e distribuiscono sistemi e attrezzature navali (motori e sistemi di propulsione, navigazione, comunicazione e sicurezza).
Buone prospettive si registrano anche negli enti che si occupano di classificazione navale e negli studi professionali e peritali.
Tra gli sbocchi più interessanti e attraenti per i giovani citiamo l’ambito militare dove un ingegnere specializzato si occupa della progettazione e realizzazione di mezzi e strutture navali destinati a scopi militari.
Concludiamo con un altro settore che registra una forte richiesta di profili specializzati, ovvero quello delle energie rinnovabili.
Nello specifico, in tale ambito l’ingegneria navale è applicata nella realizzazione di impianti eolici, centrali idroelettriche e altre tipologie di infrastrutture galleggianti destinate alla produzione di energia.
Quanto guadagna
Per avere una panoramica completa della professionalità bisogna conoscerne anche l’aspetto retributivo.
Così come accade per qualsiasi altra professione le cifre dipendono da una serie di variabili come ad esempio l’esperienza.
In generale possiamo affermare che lo stipendio base risulta di per sé competitivo, ovvero superiore alla media mensile italiana.
Al crescere dell’esperienza e delle responsabilità aumenta, chiaramente, anche la retribuzione del professionista.
Per avere un’idea di massima, un ingegnere navale che si approccia per la prima volta al settore percepisce in media uno stipendio che oscilla intorno ai 24.000 euro lordi annui.
Un entry level con un minimo di esperienza può arrivare fino ai 27.000 euro.
Per quanto riguarda un ingegnere a metà carriera, lo stipendio si attesta sui 44.000 euro all’anno (lordi).
A fine carriera, un professionista con oltre vent’anni di esperienza può arrivare a percepire retribuzioni che superano i 90.000 euro annui.
La variabile come il contesto nel quale opera un ingegnere può tuttavia modificare le medie statistiche, in aumento o in diminuzione.
Come diventare ingegnere navale
A questo punto, compresa l’operatività della professione e le prospettive occupazionali, analizziamo il percorso di studi richiesto per diventare un ingegnere navale.
Come si può facilmente evincere dalla descrizione della figura in precedenza, la professione richiede un mix di competenze tecniche e predisposizioni personali.
Per ciò che concerne le cosiddette soft skills, un professionista che opera nel campo dell’ingegneria navale deve avere una buone propensione a lavorare in team, con professionisti e altri ingegneri; ma soprattutto deve possedere spiccate capacità analitiche e di problem solving.
L’ingegnere, per sua stessa vocazione, è una persona precisa, attenta e accurata.
Dal punto di vista delle conoscenze tecniche, la base disciplinare di un ingegnere navale è costituita dalle materie che applicano i principi dell’analisi matematica, della fisica e della chimica, ovvero delle discipline che caratterizzano i corsi di laurea del ramo ingegneristico, in paricolare di quello industriale.
La padronanza dei software di progettazione è un ulteriore requisito essenziale per svolgere la professione.
Per diventare un ingegnere navale bisogna innanzitutto conseguire un diploma di scuola secondaria superiore, requisito essenziale per potersi successivamente iscrivere al corso di laurea in Ingegneria navale.
Come accennato in precedenza le materie caratterizzanti il corso sono quelle tipiche del corso di laurea in Ingegneria industriale tra le quali la fisica, la scienza e la tecnologia dei materiali, l’elettrotecnica e l’informatica.
I programmi includono discipline quali l’idordinamica, la statica delle navi, la geometria dei galleggianti, a scienza delle costruzioni, la meccanica.
La preparazione di un laureato in ingegneria navale si basa sui tre aspetti principali della disciplina: l’architettura navale, la costruzione navale e quella degli impianti.
Per acquisire un know how job-oriented è fondamentale l’interazione con mondo del lavoro afferente al settore marittimo.
A tal proposito, per un aspirante ingegnere navale è importante fare esperienza sul campo, attraverso stage e tirocini, e allo stesso tempo approfondire gli argomenti, a livello teorico, attraverso conferenze e seminari tenuti da esperti del settore.
In ogni caso, a prescindere dai percorsi di studio e specializzazione, bisogna sottolineare l’importanza dell’aggiornamento continuo.
L’ingegneria navale è in continua evoluzione per cui un professionista deve continuamente riqualificare e aggiornare il proprio know how attraverso corsi di aggiornamento e convegni.
Ora sai come diventare ingegnere navale, sai quali sono le mansioni che svolge e le opportunità lavorative alle quali può accedere.
Non ti resta che individuare il percorso di studi più idoneo a soddisfare le tue ambizioni e intraprendere la strada verso la specializzazione in ingegneria navale.
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