Sulla scia dell’innovazione e del progresso l’ingegneria dei materiali ha assunto una rilevanza fondamentale in tantissimi settori del mercato; ecco perché oggi tanti giovani si domandano come diventare ingegnere dei materiali.
La professionalità è ricercatissima sul mercato per cui è in grado di garantire un tasso di placement che secondo le statistiche sfiora il 90% a soli cinque anni dalla laurea.
Nel corso dei prossimi paragrafi analizzeremo le mansioni, le skills e il percorso formativo per diventare ingegnere dei materiali, al fine di comprendere le reali opportunità occupazionali e di carriera.
Chi è l’ingegnere dei materiali
L’ingegneria dei materiali è una disciplina fondamentale per qualsiasi settore del mercato; l’applicazione spazia dal settore dei trasporti a quello della produzione dell’energia, passando per i settori industriali dell’elettronica, aerospaziale, meccanica, alimentare, biomedicale, del design e dello sport.
Si tratta di una materia che non ha confini applicativi per cui rientra tra le branche ingegneristiche più promettenti in ottica occupazionale.
Per tale motivo, l’ingegnere dei materiali è ricercato attualmente in numerosi e svariati settori del mercato.
La professionalità in questione assume un’importanza fondamentale nell’ambito della ricerca, dello sviluppo e del collaudo dei materiali.
Nello specifico, il profilo esperto in ingegneria dei materiali si occupa di mettere a punto materiali innovativi e performanti attraverso lo studio della struttura chimica e le proprietà delle sostanze.
Le mansioni
Entriamo nel merito della professionalità capire cosa fa in concreto un ingegnere dei materiali.
Iniziamo precisando che si tratta di una figura che ricopre un ruolo multitasking, attivo in diverse fasi della produzione.
Si occupa sia della gestione e del coordinamento della fase produttiva e sia della ricerca.
Nel dettaglio l’attività di un professionista è rivolta ad individuare, o realizzare, nuovi materiali idonei a garantire prestazioni eccellenti.
Tra le mansioni di un ingegnere rientrano i test sui materiali, in particolare sulle caratteristiche chimiche e sul comportamento meccanico.
Le verifiche, a seconda dei casi, possono riguardare la resistenza al calore, alla corrosione o agli attacchi chimici; i materiali possono inoltre essere testati relativamente alla conducibilità elettrica, alla permeabilità, alla durezza, alla compressione, alla trazione e a tante altre caratteristiche (fisiche, chimiche e meccaniche).
I test forniscono un quadro chiaro e completo in merito alla qualità dei materiali, al rendimento e ad eventuali difetti e criticità.
Sulla base delle informazioni rilevate è possibile effettuare le adeguate modifiche, o elaborare soluzioni alternative, in grado di rendere il materiale performante.
È importante che lo stesso materiale, oltre a garantire performance eccellenti, risulti conforme agli standard di qualità e rispetti le normative vigenti.
Chiaramente le mansioni di un ingegnere possono variare a seconda del contesto e del settore in cui opera; possono inoltre variare in base al livello di seniority, ovvero all’esperienza accumulata nel settore.
Per avere un’idea generale della professionalità e delle mansioni svolte abbiamo raccolto nel seguente elenco le principali attività svolte da un professionista:
- Ricerca e sviluppo di nuovi materiali
- Analisi della struttura e delle proprietà dei materiali
- Test e prove di laboratorio
- Individuare difetti e criticità dei materiali; identificare opportune soluzioni
- Analisi del processo di produzione
- Verifica dell’adattabilità dei nuovi materiali all’impianto di produzione
- Garantire il rispetto degli standard di qualità
- Redazione della documentazione tecnica
L’elenco non intende essere esaustivo, ma semplicemente rendere un quadro generale in merito all’operatività del profilo professionale.
Dove lavora
L’ingegnere dei materiali può accedere a sbocchi che afferiscono a vari settori.
Tra i principali ambiti occupazionali rientrano le industrie automobilistiche, le industrie biomediche, le industrie aerospaziali, le industrie delle energie rinnovabili, le industrie agroalimentari e gli istituti di ricerca e sviluppo.
In generale le lauree in ingegneria garantiscono sbocchi interessanti anche nelle amministrazioni ed enti pubblici di controllo.
Così come per gli altri ingegneri, anche l’ingegnere dei materiali svolge inizialmente una funzione tecnica.
Con il passare degli anni i professionisti che accumulano una discreta esperienza nel settore si spostano verso una carriera di tipo manageriale.
Per quanto riguarda la modalità lavorativa, l’ingegnere dei materiali può lavorare in qualità di dipendente oppure può svolgere lavoro di consulenza in qualità di libero professionista (previa apertura di partita Iva).
Quanto guadagna
Per avere una panoramica completa della professionalità è necessario conoscere le statistiche retributive.
Cerchiamo quindi di capire quanto guadagna un ingegnere dei materiali.
Lo stipendio, così come per qualsiasi altra professione, è legato ad una serie di variabili.
Quella che chiaramente influisce in misura maggiore è l’esperienza.
Un profilo neo-laureato, ovvero un entry-level con poca esperienza, percepisce una retribuzione annua che oscilla intorno ai 30.000 euro.
Un profilo con maggiore esperienza, ovvero un profilo senior, raggiunge cifre più elevate; la retribuzione media sfiora i 50.000 euro.
Per quanto forniscano un’idea di massima in merito allo stipendio percepito mediamente da un ingegnere dei materiali, le cifre sono orientative.
Altre variabili come ad esempio il settore operativo e il contesto geografico possono influire in maniera importante sulla retribuzione.
Come diventare ingegnere dei materiali: le skills e gli studi
La professionalità di un ingegnere dei materiali presuppone competenze tecniche che spaziano tra discipline diverse come ad esempio la chimica, l’elettronica, la fisica, la tecnologia dei materiali e la metallurgia.
La predisposizione verso le materie tecniche, come la matematica, la fisica e le scienze matematiche rappresenta quindi la base di partenza essenziale per svolgere la professione.
Alle skills tecniche bisogna affiancare una serie di capacità e attitudini personali che risultano utili per lo svolgimento della professione.
Tra le soft skills essenziali rientrano doti comunicative e relazionali, capacità analitiche, organizzative e di problem solving.
L’iter formativo parte dal conseguimento di una laurea in ingegneria, più in particolare ingegneria dei materiali o ingegneria chimica.
Tuttavia bisogna precisare che studiare ingegneria dei materiali e conseguire una laurea, per quanto funzionale alla professione, non è sufficiente per allinearsi alla regolamentazione normativa.
Per poter svolgere la professione è necessario superare l’esame di Stato abilitante, e quindi effettuare l’iscrizione all’albo degli Ingegneri.
Come accennato nel corso della premessa l’ingegneria dei materiali è una disciplina in continua evoluzione. I professionisti che operano in ambito ingegneristico devono pertanto essere sempre aggiornati.
La formazione continua è fondamentale per essere sempre al passo con i tempi.
Tra i percorsi di formazione e specializzazione più attuali e al passo con le evoluzioni relative al campo ingegneristico rientrano i corsi attivati dalla Niccolò Cusano.
I corsi di laurea in ingegneria rispondono a qualsiasi inclinazione dello studente; i curriculum di specializzazione dei corsi triennali e magistrali coprono i principali e più promettenti ambiti di applicazione della materia.
Le lauree Unicusano, a prescindere dal curriculum, vantano programmi attuali, predisposti sulla base di un’accurata analisi del mercato e dei settori di riferimento.
In particolare, la formazione Unicusano integra perfettamente teoria e pratica per cui garantisce una preparazione immediatamente spendibile sul campo.
Per quanto riguarda la formazione continua, ovvero la specializzazione ulteriore degli ingegneri, la Niccolò Cusano ha predisposto un’ampia proposta di corsi post-laurea.
I master in ingegneria permettono di conseguire una preparazione di livello avanzato, ovvero una preparazione di tipo pratico-operativo che permette di crescere professionalmente, emergere dalla massa per ciò che concerne competenze e conoscenze, e quindi di fare carriera.
Tra i plus dei percorsi Unicusano la possibilità di fruire dei corsi a distanza, attraverso la modalità e-learning.
Si tratta di una metodologia che permette al corsista di seguire le lezioni e studiare comodamente online, senza alcun vincolo di orario o di presenza in aula.
La totale libertà per ciò che concerne l’organizzazione dello studio e la gestione dei tempi diventa un dettaglio importante soprattutto per chi intende specializzarsi ulteriormente dopo la laurea.
I corsi online permettono di conciliare agevolmente lo studio con il lavoro.
Ora sai chi è l’ingegnere dei materiali e cosa fa; conosci la formazione e l’iter per svolgere la professione per cui se sei interessato ai corsi online in ingegneria non devi fare altro che richiedere maggiori info attraverso il form che trovi cliccando qui!
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