Se desideri rimanere nell’ambito dell’università e intendi intraprendere la carriera accademica allora ti interesserà sapere come diventare assistente universitario.
Lavorare a fianco di un professore permette da un lato di approfondire la materia oggetto della propria specializzazione e dall’altro di percepire un piccolo stipendio. Ecco perché tanti giovani laureati ambiscono a ricoprire il ruolo di assistente.
Inoltre, la professione identifica il punto di partenza per chi ambisce a diventare professore.
Nel corso dei prossimi paragrafi ti spiegheremo come si diventa assistente alla cattedra e quali sono le mansioni che svolge chi affianca un professore.
Come funziona la carriera accademica
Prima di entrare nel merito dell’argomento e di scoprire cosa fa l’assistente universitario è d’obbligo una precisazione.
Anche se comunemente chi affianca il docente continua ad essere chiamato ‘assistente universitario’ in realtà identifica una professionalità che non esiste più.
A partire dagli anni Ottanta, infatti, le figure che danno una mano al professore per lo svolgimento di alcune mansioni sono i dottorandi, gli assegnisti e i ricercatori.
Per avere un’idea più chiara riportiamo di seguito le figure della carriera universitaria riferite alle attività di ricerca e didattica così come riportate sul sito del Miur:
- Professore di I fascia.
- Professore di II fascia.
- Ricercatore a tempo indeterminato (ruolo ad esaurimento)
- Assistenti universitari (ruolo ad esaurimento)
- Ricercatore a tempo determinato
- Assegnista di ricerca
Per quanto riguarda il ricercatore a tempo determinato si distinguono due tipologie di contratti: un contratto triennale non rinnovabile, al termine del quale è possibile accedere direttamente al ruolo di professore di II fascia se si è in possesso dell’Abilitazione Scientifica Nazionale e se di ottiene valutazione positiva dall’ateneo, e un contratto triennale rinnovabile di ulteriori 2 anni.
L’assegnista invece è legato ad un contratto la cui durata va da un minimo di un anno a un massimo di tre anni. La durata complessiva dei rapporti come assegnista non può comunque essere superiore a 6 anni.
Il primo step per poter accedere alla carriera accademica è identificabile nel dottorato di ricerca, la cui durata minima è pari a tre anni.
Durante il dottorato è richiesta la preparazione di una tesi di ricerca.
Per fare carriera, tuttavia, è importante redigere e pubblicare quante più ricerche possibili, scrivere saggi e libri.
Al termine del dottorando si può partecipare ad un concorso da ricercatore, i cui bandi sono gestiti autonomamente dai singoli atenei in base alle esigenze.
Il superamento del concorso è subordinato da un lato allo svolgimento corretto della prova e dall’altro al possesso di un curriculum scientifico ricco di pubblicazioni.
Il ricercatore è dunque un passaggio obbligato per diventare professore. (Leggi anche: come diventare insegnante in una scuola privata)
Un’alternativa al percorso di ricercatore, o meglio in attesa del concorso per ricercatore, è l’assegno di ricerca, la cui assegnazione è legata a bandi pubblicati dalle singole università.
L’assegno è comunque riservato ai possessori di laurea magistrale o dottorati di ricerca.
Assistente universitario: cosa fa
Per avere un’idea generale e immediatamente chiare della professionalità, ovvero delle attività svolta da ricercatori, dottorandi e assegnisti, abbiamo raccolto nel seguente elenco le principali mansioni svolte da un assistente universitario:
- Assistere il docente durante le lezioni e sostituirlo nel caso non fosse disponibile
- Esaminare gli studenti durante gli appelli
- Preparare i materiali per le lezioni
- Svolgere attività amministrative: gestione e-mail, gestione documentazione, organizzazione di eventi
- Fornire supporto agli studenti relativamente alla predisposizione di documenti e certificati
- Fornire informazioni in merito a corsi e relativi orari
- Supportare gli studenti nella scelta del piano di studi
Contemporaneamente alle attività che riguardano l’affiancamento del professore, l’assistente deve gestire le proprie ricerche e relative pubblicazioni, un passaggio fondamentale per diventare professore.
L’assistente è anche un ricercatore in quanto, come vedremo di seguito, per accedere alla carica è necessario ottenere un dottorato o prendere parte ad un concorso.
Pur svolgendo innumerevoli mansioni la figura dell’assistente non è paragonabile a quella del professore; quest’ultimo svolge un ruolo decisamente più complesso è impegnativo, che presuppone responsabilità maggiori.
Ad esempio, l’assistente non può firmare il libretto degli esami, ovvero l’avvenuta esecuzione dell’esame e la relativa valutazione.
Quanto guadagna
Come accennato in precedenza il ruolo di assistente universitario garantisce uno stipendio.
Per avere una panoramica completa della professionalità è d’obbligo conoscere qualche dato economico.
Cerchiamo quindi di capire quanto guadagna un assistente di ricerca.
Analizziamo nel dettaglio la media nazionale delle varie figure che affiancano il docente universitario.
Il dottorando può arrivare a guadagnare cifre che arrivano ai 1.000 euro mensili.
Un borsista percepisce in media 500 euro al mese.
Un assegnista riceve in media 1.500 euro al mese.
Per i ricercatori le cifre diventano più interessanti; mediamente il compenso oscilla tra i 1.800 e i 2.000 euro mensili, compresi contributi e tredicesima.
Come diventare assistente universitario
Il punto di partenza per poter ricoprire il ruolo in oggetto è il conseguimento di una laurea triennale, alla quale deve necessariamente seguire una magistrale.
L’indirizzo di studi viene quindi scelto seguendo le proprie ambizioni e i propri interessi.
Attualmente, trattandosi di un ruolo ad esaurimento, non esiste un concorso per assistente universitario, o più precisamente non è previsto un iter concorsuale specifico.
Tuttavia è richiesto il conseguimento di una laurea magistrale, alla quale segue un percorso post-laurea.
Dopo la laurea le possibili strade da intraprendere per assistere il professore alla cattedra sono:
- Ottenere un dottorato di ricerca
- Ottenere una borsa di studio per una ricerca
- Vincere un concorso per ricercatori
Le tre possibilità appena elencate permettono di assistere il professore nello svolgimento delle attività didattiche e amministrative.
Permettono inoltre di svolgere attività di tutoraggio.
Dottorato di ricerca
A questo punto, dopo aver analizzato la professionalità dell’assistente universitario e i requisiti per diventarlo è d’obbligo un breve approfondimento sul dottorato di ricerca.
Iniziamo precisando che si tratta del terzo ciclo della Formazione Superiore e che rappresenta lo strumento per specializzarsi ulteriormente nel proprio campo di studi.
Sul sito del Miur, in merito ai corsi di dottorato viene riportato quanto segue:
“… hanno l’obiettivo di preparare alla metodologia per la ricerca scientifica avanzata, prevedendo tra l’altro stage all’estero e la frequenza di laboratori di ricerca.”
Per accedere a un dottorato di ricerca è richiesto il possesso di una laurea magistrale e il superamento di un concorso.
La durata minima è di tre anni, al termine dei quali il dottorando deve elaborare una tesi originale di ricerca.
Ora sai come si diventa assistente universitario e quali sono gli step per ricoprire il ruolo di ricercatore; se desideri ricevere ulteriori info e dettagli sui corsi e sulle opportunità Unicusano compila il form che trovi cliccando qui!
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