Corsi di Laurea | 07 Maggio 2022
Non riesci a studiare: ecco come superare il blocco dello studente

Non riesci a studiare: ecco come superare il blocco dello studente

Durante un percorso di studi può capitare a chiunque un momento di difficoltà per il quale si fa un’enorme fatica a studiare e a rimanere concentrati; quello che comunemente viene definito ‘blocco dello studente’ è una condizione piuttosto ricorrente, nella quale chiunque può ritrovarsi, a prescindere dal grado di diligenza e dal livello di difficoltà del percorso di studi.

Riconoscere i sintomi ed intervenire tempestivamente è fondamentale per evitare di compromettere la propria carriera sclastica/universitaria con valutazioni mediocri e, per chi frequenta l’università, di finire fuori corso, con tutto ciò che la condizione comporta.

Blocco dello studente: cos’è

Come accennato nella premessa, per poter adottare le adeguate strategie e correzioni è necessario innanzitutto imparare a riconoscere il blocco dello studente.

Cerchiamo quindi di capire cos’è.

Partiamo da un presupposto fondamentale: il blocco può interessare qualsiasi livello di istruzione.

C’è da dire però che è molto più ricorrente tra gli studenti che frequentano corsi di laurea e master all’università, notoriamente sottoposti a ritmi più serrati e a carichi di stress decisamente maggiori di quelli che riguardano i liceali.

Non a caso si parla anche di ‘blocco universitario’.

In generale si tratta di una condizione psicologica per la quale lo studente prova a studiare ma senza risultati, o comunque con scarsi risultati.

I sintomi

Non necessariamente la difficoltà a concentrarsi e a studiare in maniera produttiva identifica il blocco dello studente; in alcuni casi può trattarsi di stanchezza, oppure di un momento di particolare stress che determina una passeggera pigrizia nei confronti dello studio.

Imparare a riconoscere i sintomi che indicano un vero e proprio blocco è importante per poter eventualmente intervenire.

Solitamente la condizione parte gradualmente, da piccole difficoltà.
All’università lo studente che si avvia verso il blocco inizia col procrastinare gli esami.

Al di là della scarsa voglia di studiare, la tendenza comune è quella di leggere e rileggere le stesse righe senza riuscire a comprendere neppure i concetti più semplici.
Nella maggior parte dei casi lo studente si ritrova a scrollare compulsivamente la bacheca di Facebook, quasi senza accorgersene.

A livello psicologico si avverte una forte difficoltà a concentrarsi, un senso di inadeguatezza e una sorta di repulsione verso l’argomento e/o la materia da studiare.

Accompagnano lo stato di difficoltà altri sintomi come ad esempio irritabilità, spossatezza, sonnolenza, noia, mancanza di motivazione e pensieri ricorrenti che interrompono continuamente i tentativi di assimilare qualche concetto.

Man man che lo stato di blocco psicologico nei confronti dello studio progredisce i sintomi diventano più evidenti e invalidanti.
I malesseri iniziali evolvono in condizioni di forte disagio, al punto da sfociare in veri e propri attacchi di panico per i quali lo studente è spesso costretto ad evitare l’ambiente scolastico.

Si innesca un loop di pensieri negativi, nell’ambito dei quali lo studente si sottopone autonomamente ad una ‘spietata’ e severa auto-critica.
La presunta incapacità ad uscire dalla situazione di stasi genera una sensazione di colpevolezza.
Nei casi peggiori la frustrazione è tale da innescare una reazione di tipo depressivo.

Alla personale auto-critica si aggiunge il pensiero del giudizio altrui, delle critiche che potrebbero essere mosse da genitori, amici e parenti.
Lo studente arriva a provare una sorta di imbarazzo per le proprie ‘presunte’ incapacità, senza accorgersi che in realtà si tratta soltanto di paranoie e che le persone che lo circondano sono pronte a dare tutto il supporto necessario per aiutarlo ad uscire dalla difficoltà.

Le cause

Dopo aver compreso a grandi linee i sintomi che accompagnano il blocco dello studente, ovvero i campanelli d’allarme ai quali prestare attenzione, cerchiamo di capire quali sono le cause che determinano la difficoltà.

Dal punto di vista pratico potrebbe dipendere dalla materia.
Il livello di difficoltà di un argomento o una scarsa attitudine verso una particolare disciplina possono essere le motivazioni per le quali l’apprendimento diventa particolarmente ostico.

A livello psicologico la principale causa del blocco è legata al tempo.
Il fattore temporale genera parecchie ansie negli studenti universitari, costretti a confrontarsi quotidianamente con la preparazione degli esami, con le relative scadenze e con la paura di non riuscire a superarli.

Rimandare una prova perchè non ci si sente sufficientemente preparati, o peggio ancora essere bocciati, significa accumulare un ritardo sulla tabella di marcia; un ritardo che non sempre si riesce a recuperare e che nella maggior parte dei casi determina una serie di altri ritardi.
Finire nella condizione di fuori corso è facile; uscirne non e semplice.

Parte da qui un circolo vizioso caratterizzato da pessimismo e pensieri catastrofici.
Il ritardo nel conseguire la laurea e l’accesso ritardato nel mondo del lavoro diventano sinonimo di fallimento.
Anziché reagire in maniera proattiva molti studenti si bloccano, lasciandosi risucchiare da un vortice di negatività.

Alla percezione personale di sconfitta si aggiunge la sensazione di fallimento nei confronti delle aspettative sociali.
Convenzioni e regole non scritte relative alle tempistiche vengono disattese, per cui, anche in questo caso si soffre del possibile giudizio altrui.

Concludiamo l’elenco delle principali cause del blocco dello studente con un fattore sostanzialmente oggettivo.
I ritmi universitari sono piuttosto serrati; per alcuni corsi di laurea addirittura serratissimi.
Programmi complessi, sessioni di esami ravvicinate, presenza in aula obbligatoria e regole didattiche eccessivamente rigide mettono a dura prova la resistenza fisica e psicologica dello studente.

I più risoluti e forti dal punto di vista psicologico riescono a fronteggiare lo stress; altri invece si lasciano sopraffare dall’ansia e dalla certezza di non riuscire a superare la difficoltà.
Sono proprio questi ultimi a finire nella condizione di blocco.

In alcuni casi la difficoltà psicologica può essere letta come un sintomo di un’insoddisfazione, legato ad esempio alla scelta della facoltà ‘sbagliata’, o comunque poco affine alle personali inclinazioni.

A questo punto è doverosa una piccola precisazione. Per quanto si tratti dei sintomi più ricorrenti, l’elenco fornito non è assolutamente esaustivo; ognuno può sviluppare e manifestare malesseri diversi da quelli analizzati in questa sede.

blocco psicologico studio

Credits: kchungtw / Depositphotos.com

Come superare il blocco dello studente

Fatte le dovute premesse ci addentriamo nella parte pratica della questione, per cercare di capire quali possono essere le strade per superare il blocco dello studente.

Chiaramente ci limiteremo a fornire una serie di dritte e strategie di carattere generale, che possono essere applicate da tutti ma che non necessariamente risulteranno universalmente efficaci.
Ognuno ha una propria personalità; ognuno ha attitudini e difficoltà peculiari per cui bisogna partire da una buona conoscenza di se stessi per poter individuare le soluzioni più efficaci, ma principalmente in linea con le personali esigenze.

Il primo suggerimento di natura tecnica per cercare di risolvere il blocco è rivedere il proprio metodo di studio.
In molti casi, soprattutto nel passaggio dal liceo all’università, il modo di studiare necessita di una ‘revisione’, ovvero di essere adeguato a nuovi ritmi e a nuove dinamiche.

Organizzazione dei tempi, metodi di memorizzazione e assimilazione dei contenuti, strumenti di lavoro sono gli elementi sui quali focalizzarsi nel momento in cui si rende necessario un cambiamento.

Nell’ambito del concetto di revisione organizzativa assume un ruolo fondamentale la pianificazione, che per dare buoni frutti deve essere allineata alle proprie esigenze e propensioni.
Ciò significa pianificare in maniera realistica, in base alle proprie energie, ai tempi disponibili ed eventualmente alla difficoltà della materia.

A tal proposito è consigliabile fissare degli obiettivi intermedi facilmente raggiungibili, in maniera tale da non caricarsi di ‘responsabilità’ troppo grosse e apparentemente difficili da rispettare.

Il raggiungimento di piccoli obiettivi determina la sensazione di ‘movimento’ , per cui l’uscita dal blocco; allo stesso tempo migliora l’autostima e aumenta la motivazione.

Un’altra strategia efficace per uscire dalla situazione di blocco è quella di superare la noia e la pigrizia.
Generalmente lo studente che avverte una notevole difficoltà a concentrarsi si ostina a seguire incessanti ritmi di studio; si immerge in maratone improduttive di apprendimento che determinano soltanto inutili sprechi di tempo ed energie.
Piuttosto che ostinarsi bisogna invertire totalmente la rotta, strutturando sessioni di studio più brevi e possibilmente intervallate da pause piacevoli.
Ciò non significa abbandonare per ore l’attività di studio ma più semplicemente concedersi piccoli momenti di svago in grado di alleggerire lo stress, scaricare le tensioni e rigenerare il cervello.

Rimanendo nell’ambito della routine legata allo studio è importante creare delle abitudini quotidiane ‘sane’.
Significa in pratica mangiare nel modo giusto, in maniera equilibrata, cercando di fornire all’organismo i nutrienti essenziali per un benessere ottimale sia fisico che mentale.
La scelta dei cibi giusti consente di migliorare le performance cerebrali, di concentrazione, memorizzazione e comprensione. Al contrario, mangiare in maniera sregolata, prediligendo alimenti e sostanze nocive, significa affaticare l’organismo e quindi anche le prestazioni cognitive.

Rientra nell’ambito delle ‘sane abitudini’ anche una corretta gestione del riposo e del sonno.
Dormire è fondamentale per consentire al corpo e alla mente di ricaricare le energie in vista di una nuova sessione di studio.

Attività fisica e qualche momento di svago e relax contribuiscono a migliorare l’umore, a staccare la spina dai pensieri negativi, e quindi ad uscire dal blocco.

La psicoterapia

Per alcune condizioni particolarmente problematiche le strategie appena elencate potrebbero rivelarsi poco efficaci, o addirittura inutili.

Per chi si ritrova nella condizione di blocco a pochi esami dalla laurea e per i casi più invalidanti, non risolvibili autonomamente dallo studente, può rendersi necessario l’intervento di un professionista.

L’aiuto di uno psicoterapeuta esperto diventa l’unica strada percorribile per uscire dal blocco e riprendere in mano la propria vita e la propria carriera scolastica/universitaria.

La psicoterapia, purché gestita attraverso un approccio professionale ed estremamente personalizzato, consente di risalire alle reali cause del problema, che spesso si nascondono nel profondo dell’inconscio.
Superato lo step più complesso del processo di psicoterapia, ovvero una volta individuate le motivazioni della problematica, il professionista sarà in grado di predisporre gli strumenti più efficaci per risolverla.

Credits: SIphotography / Depositphotos.com

I contenuti di questo sito web hanno esclusivamente scopo informativo e si riferiscono alla data 07 Maggio 2022.
I contenuti non intendono sostituire consulenza e informazioni ufficiali che sono reperibili su www.unicusano.it

CHIEDI INFORMAZIONI

icona link