Rendersi indipendenti dai propri genitori e conquistare la ‘libertà’ è il sogno di tantissimi giovani che per quanto motivati si ritrovano a fare i conti con una serie di difficoltà e incognite, sintetizzabili in un unico quesito: ‘quanto costa andare a vivere da soli?’.
La prospettiva di lasciare la famiglia è decisamente allettante ma comporta anche un rovescio della medaglia, che in tanti non considerano; o almeno non prendono in considerazione fino al momento in cui bisogna concretamente affrontare la realtà.
Nel corso di questo articolo cercheremo di capire quanti soldi servono per vivere da soli analizzando le voci che maggiormente incidono a livello economico.
La situazione in Italia
Prima di entrare nel merito dei costi, delle spese mensili per la casa e delle cifre minime necessarie per auto-sostenersi è d’obbligo una breve panoramica sulla situazione in Italia.
Iniziamo subito con qualche dato attraverso il quale sarà più facile capire quanto costa vivere da soli nel 2023.
L’Italia figura tra i Paesi in cui è più difficile raggiungere l’indipendenza economica.
Secondo le statistiche i giovani riescono a rendersi indipendenti, e quindi a lasciare le famiglie, dopo i 30 anni.
I motivi di una tale difficoltà sono da ricercare soprattutto nei costi proibitivi degli alloggi e negli stipendi, tutt’altro che alti, percepiti dai giovani con poca esperienza.
Per chi vive in una grande città la situazione si complica ulteriormente.
È risaputo che il contesto può determinare costi più alti sia per quanto riguarda l’alloggio che per ciò che concerne la vita in generale.
Quanto costa vivere da soli: le spese mensili
Andare a vivere da soli con pochi soldi è difficile, ma non impossibile.
Per quanto si possano fare delle stime, dare un’idea di massima dei costi, è piuttosto difficile fornire dati precisi in merito all’ammontare delle spese da sostenere nel momento in cui si decide di andare a vivere da soli.
I costi dipendono da una serie di variabili quali ad esempio la città, la tipologia di alloggio, le utenze, le esigenze quotidiane e le eventuali spese universitarie.
Lo stipendio, o comunque la disponibilità mensile, è un altro dato fondamentale da prendere in considerazione prima di trasferirsi.
Non è quindi possibile individuare un’età giusta o un momento giusto in cui andare a vivere da soli; si tratta di una scelta personale e soggettiva.
In altre parole, prima di compiere un passo così importante è fondamentale ponderare la decisione valutando attentamente tutti gli aspetti, economici e non, legati al cambiamento.
Dal momento che è praticamente impossibile indicare con precisione quanti soldi spende una persona al mese per vivere, cerchiamo di capire quali sono le voci che incidono sul budget mensile di chi decide di lasciare la casa dei genitori per rendersi indipendente.
L’alloggio
Il presupposto essenziale per poter lasciare la casa dei propri genitori e rendersi finalmente indipendenti è l’alloggio.
Bisogna quindi trovare un posto dove dormire, mangiare e vivere.
La ricerca di una casa è il primo step fondamentale per raggiungere la ‘libertà’.
Le possibilità sono essenzialmente due: l’acquisto o l’affitto.
La decisione è chiaramente legata alle disponibilità economiche.
Tra i costi da sostenere, variabili a seconda se si tratta di acquisto o locazione, rientrano: le spese dell’agenzia immobiliare, i costi legati alla stipula del contratto di locazione, le eventuali spese notarili, le imposte, le perizie, le assicurazioni ecc.
Successivamente bisogna sostenere, mensilmente, le spese previste per l’affitto o per le eventuali rate del mutuo.
Trasloco e arredamento
Espletata la burocrazia relativa all’alloggio si passa alla fase che riguarda il trasloco e l’eventuale arredamento.
A meno che la casa non sia già arredata, bisogna provvedere ad acquistare il mobilio essenziale per rendere funzionale il contesto abitativo.
Iniziamo quindi a fare un elenco di cosa serve quando si va a vivere da soli.
Senza entrare nel dettaglio dei complementi d’arredo e di quei piccoli oggetti e utensili che aiutano nella gestione giornaliera della casa, letto, armadio, cucina, tavolo, sedie e qualche mobile sono la base minima per vivere quotidianamente.
L’alternativa all’acquisto è il trasloco.
Può risultare conveniente, per chi ne ha la possibilità, trasferire parte del mobilio dalla casa dei genitori alla nuova casa. In tal caso bisogna comunque provvedere ai costi del trasferimento e dell’eventuale smontaggio e rimontaggio.
Utenze domestiche e spese varie
L’affitto è la spesa che maggiormente influisce sul budget mensile; tuttavia non è l’unica.
Alla quota da corrispondere mensilmente al proprietario della casa bisogna aggiungere le spese relative alle utenze domestiche.
Ad eccezione di quei casi in cui l’affitto include anche la quota ‘utenze’, chi vive da solo deve sostenere una serie di costi mensili che riguardano l’energia elettrica e l’acqua, alle quali si aggiungono eventuali spese per il riscaldamento, internet, il condominio, i rifiuti ecc.
È importante, a tal proposito, organizzare le proprie giornate e la gestione della casa in maniera da ottimizzare i costi.
Piccole attenzioni possono ridurre i consumi ed evitare gli sprechi.
Altre spese
Le spese di una casa mensili non si esauriscono all’affitto e alle utenze.
Chi vive da solo deve anche provvedere a riempire il frigo e la dispensa.
La spesa al supermercato, quotidiana o settimanale, può sembrare un’attività banale e scontata.
In realtà, scegliere i prodotti giusti e nelle giuste quantità, con un occhio al risparmio, permette di evitare inutili sprechi.
È importante quindi acquistare quanto basta per vivere da soli.
Tra le altre spese che incidono sul budget mensile rientrano anche i trasporti.
Eventuali spostamenti in auto o con i mezzi pubblici, per raggiungere il posto di lavoro o l’università, comportano costi che, a seconda dei casi, riguardano l’acquisto di abbonamenti e i rifornimenti di carburante.
Vita da studente fuori-sede: come sopravvivere
Concludiamo il post con una breve guida dedicata agli studenti fuori sede, ovvero a chi si iscrive ad un’università che ha sede in una città diversa da quella in cui vive.
In tal caso la domanda che ci si pone è ‘quanto serve per vivere da soli?’.
Per quanto possano essere fatte delle stime generali, come evidenziato nei precedenti paragrafi, le cifre dipendono da una serie di variabili, la maggior parte delle quali soggettive.
È piuttosto difficile indicare con precisione lo stipendio minimo per vivere da soli.
Dando per scontato che chi vive da solo deve poter contare su un’entrata mensile, la scelta giusta potrebbe essere quella di iscriversi ai corsi di laurea online, i quali lasciano maggiore libertà per ciò che concerne l’organizzazione dello studio.
I corsi telematici non prevedono l’obbligo della presenza in aula per cui diventa più facile conciliare gli impegni universitari con un impiego.
Tra le strategie vincenti che permettono di contenere i costi rientra la condivisione dell’alloggio, e quindi delle spese, con altri studenti.
Inoltre, un appartamento già arredato, predisposto per accogliere più di uno studente, permette di evitare il trasloco e/o l’acquisto del mobilio.
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Chiaramente, anche la scelta del luogo è fondamentale per limitare le spese.
Vivere a pochi metri dall’ateneo significa tagliare i costi relativi a mezzi pubblici e privati, ma significa anche ottimizzare i tempi.
Per quanto riguarda invece la quotidianità, diventa fondamentale la gestione delle attività domestiche.
Anche in questo caso uno o più coinquilini possono diventare la soluzione ideale per ripartire responsabilità e incombenze, economiche ma anche pratiche.
In ogni caso, qualunque sia la soluzione scelta, è importante monitorare costantemente entrate e uscite.
Annotare le spese è un’abitudine che consente di tenere sempre sotto controllo la propria situazione economica, e per evitare brutte sorprese a fine mese.
Sulla base di quanto evidenziato nel corso di questo post è più facile capire quanti soldi servono per vivere da soli.
Quindi, se hai deciso di fare il grande passo non devi fare altro che iniziare a valutare tutti gli aspetti, economici e non, relativi al cambiamento.
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