Biblioteche: si studia meglio rispetto a casa?
Studiare in maniera produttiva non è un risultato scontato per chi trascorre ore sui libri; molti studenti sono convinti del fatto che nelle biblioteche si studia meglio rispetto a casa, altri invece affermano che lo studio a casa determina maggiori benefici.
In realtà entrambi le affermazioni possono essere sia giuste che sbagliate, a seconda della tipologia di studio e delle caratteristiche dello studente.
Nel corso di questo post analizzeremo i due contesti di studio, evidenziando i relativi vantaggi e svantaggi.
Cercheremo di fornire qualche consiglio utile per capire, sulla base delle personali esigenze, se è meglio studiare a casa o in biblioteca.
Studiare a casa o in biblioteca?
Studiare a casa significa da un lato godere di un maggiore comfort ma dall’altro significa essere sottoposti a maggiori distrazioni.
Studiare in biblioteca determina benefici in termini di concentrazione da un lato ma dall’altro significa essere vincolati ad una serie di limitazioni.
In generale si tende a idealizzare la biblioteca come il luogo perfetto per rendere lo studio produttivo.
Non necessariamente è così; o comunque non è una verità assoluta, valida per tutti.
La scelta del contesto dove preparare esami e interrogazioni deve tenere in considerazione una serie di aspetti, che vanno dalle proprie esigenze di apprendimento alle abitudini relative al personale modo di studiare.
Partendo dal presupposto che la scelta è assolutamente personale, Unicusano ha sintetizzato nei paragrafi che seguono pro e contro relativi allo studio a casa e in biblioteca.
Studiare a casa: vantaggi e svantaggi
Iniziamo dal contesto che solitamente alletta di più gli studenti, ovvero la propria abitazione.
Uno degli aspetti più allettanti riguarda la comodità di non doversi spostare, a piedi, in auto o con i mezzi pubblici, per raggiungere la biblioteca.
La praticità di studiare all’interno di spazi propri, familiari, fornisce una sorta di serenità mentale per la quale spesso si riesce ad ottenere una migliore qualità dell’apprendimento.
Inoltre, la comodità di non doversi spostare garantisce un innegabile risparmio di tempo, che può essere utilizzato per approfondire ulteriormente gli argomenti oggetto di studio.
Un altro importante aspetto legato al tempo, che diventa un vantaggio per chi studia a casa, è l’assenza di vincoli di orario.
Non essendo legato ad orari di apertura e chiusura lo studio può essere impostato sulla base delle personali esigenze e degli impegni quotidiani. Lo studente che studia da casa può quindi decidere di studiare all’alba, la sera tardi o addirittura la notte, ovvero nei momenti della giornata in cui può o preferisce studiare.
Ultimo, ma non per questo meno importante, il vantaggio relativo alla possibilità di ripetere ad alta voce, un’abitudine che per molti si traduce in una migliore qualità dell’apprendimento.
Tuttavia, per quanto risulti più comodo sotto vari punti di vista, studiare a casa comporta anche dei ‘contro’.
Innanzitutto significa essere sottoposti a numerose distrazioni/tentazioni.
Tutto ciò che c’è in casa propria rappresenta un potenziale motivo per interrompere una sessione di studio. Banalmente la dispensa o il frigo offrono il pretesto per alzarsi e fare uno spuntino o bere una bibita fresca.
Allo stesso modo rappresentano un potenziale motivo di distrazione i coinquilini, parenti o amici che girano per casa, parlano al telefono, guardano la tv…
Un ulteriore contro relativo allo studio a casa è legato al fattore tempo.
Per chi abita lontano dall’università e deve seguire più lezioni nella stessa giornata, a distanza di qualche ora l’una dall’altra, tornare a casa per studiare significherebbe sprecare tempo prezioso negli spostamenti.
Studiare in biblioteca: vantaggi e svantaggi
Analizzati i pro e i contro dello studio ‘domestico’ cerchiamo di capire perché andare in biblioteca e quali sono le casistiche per le quali invece è meglio evitare.
Prima di addentrarci nell’ambito dei vantaggi e degli svantaggi è necessaria una breve premessa.
Non tutti sanno come funziona studiare in biblioteca ovvero quali sono le dinamiche che le regolano.
Solitamente l’ingresso è subordinato all’esibizione di una tessera associativa, nella maggior parte dei casi gratuita, attraverso la quale è possibile anche prendere in prestito i testi.
Per le realtà più piccole, come ad esempio quelle comunali dei piccoli paesi, non è richiesta alcuna tessera per l’accesso.
All’interno sono disponibili varie postazioni per lo studio il cui utilizzo è subordinato ad una serie di regole finalizzate al rispetto degli altri utenti, e chiaramente del luogo stesso.
Anche se con qualche piccola variazione da biblioteca a biblioteca, le regole principali riguardano il silenzio, la cura del materiale consultato, il divieto di consumare cibi e bevande e il cellulare in modalità silenziosa.
Comprese le modalità di studio cerchiamo di capire perché in biblioteca si studia meglio.
Iniziamo dal un evidente vantaggio che riguarda l’innegabile tranquillità del luogo.
Le biblioteche sono notoriamente luoghi silenziosi, in cui le persone parlano con un tono di voce basso.
La quasi assenza di rumori permette di mantenere un buon livello di concentrazione e di ottenere una buona qualità dello studio.
Si è circondati da scaffali e libri, e da altre persone immerse nella lettura, per cui le distrazioni sono davvero poche.
Un altro vantaggio è dato dalla possibilità di reperire i testi comodamente all’interno della struttura.
Oggi, inoltre, la maggior parte delle strutture pubbliche offrono una serie di servizi accessori quali ad esempio postazioni internet, connessione wi-fi, stampa documenti e servizi di assistenza e orientamento alla clientela.
Ultimo, ma non per questo meno importante, l’aspetto sociale.
Il luogo è frequentato prevalentemente da studenti per cui è piuttosto facile fare nuove amicizie e conoscere nuove persone con le quali condividere esperienze di studio o anche di vita.
Per quanto i vantaggi siano di una certa rilevanza, lo studio in biblioteca implica anche alcuni svantaggi.
Il primo riguarda proprio il silenzio.
Se da un lato rappresenta un vantaggio dall’altro comporta l’impossibilità a ripetere a voce alta.
Un ulteriore contro può essere rappresentato dalla distanza da casa, per la quale bisogna spesso spostarsi con i mezzi pubblici e quindi sottostare ad orari vincolanti e agli inevitabili ritardi.
Le biblioteche prevedono inoltre orari di apertura e di chiusura per cui lo studente deve necessariamente adeguare ad essi l’organizzazione dello studio.
Concludiamo con il rischio di non trovare posto e quindi con l’eventualità di dover ritornare a casa o trovare rapidamente un’alternativa.
In ogni caso, per individuare le biblioteche dove studiare nella propria città è sufficiente consultare il servizio bibliotecario nazionale (SBN) sul sito dell’Istituto Centrale per il Catalogo Unico (ICCU).
L’alternativa è cercare direttamente su Google la biblioteca più vicina.
Come scegliere dove studiare
Alla luce di quanto fin qui detto è chiaro che la scelta su dove studiare, nelle biblioteche oppure a casa, è strettamente personale.
Le considerazioni fatte nei precedenti paragrafi mettono in evidenza un dato di fatto: entrambi i contesti offrono dei pro e dei contro.
Ogni studente, quindi, in base alle proprie esigenze del momento, alle proprie abitudini e predisposizioni, deve essere in grado di individuare il posto in cui riesce a studiare meglio e ad ottenere maggiori benefici per ciò che concerne la qualità dello studio.
Può capitare ad esempio di dover studiare in biblioteca per ottimizzare i tempi tra due lezioni, oppure perché nell’appartamento accanto sono in corso lavori di ristrutturazione.
Viceversa può capitare di dover necessariamente studiare a casa perché gli orari di apertura della biblioteca non coincidono con i propri, o perché la biblioteca è piuttosto lontana e si preferisce utilizzare i tempi degli spostamenti per lo studio.
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