Come diventare insegnante all’estero: guida pratica
Insegnare in un paese straniero per ampliare le prospettive di lavoro è il sogno di tantissimi giovani, che confusi dalle varie riforme sulla scuola si domandano come diventare insegnante all’estero.
Che si tratti di un’esperienza transitoria o di una scelta definitiva, per insegnare in un paese straniero è richiesto il possesso di determinati requisiti, formativi e personali.
Nel corso dei prossimi paragrafi ti spiegheremo come insegnare italiano all’estero, ovvero analizzeremo i titoli richiesti e le posizioni che è possibile ricoprire.
Tra le varie informazioni fornite nell’ambito di questa guida anche quelle relative allo stipendio, attraverso le quali cercheremo di capire quanto guadagna un insegnante di italiano all’estero.
Insegnare all’estero: le materie
Un insegnante che sceglie di lavorare all’estero può, a seconda dei casi, insegnare varie materie, dall’italiano fino ad arrivare alle discipline scientifiche.
Ecco di seguito le principali materie:
- Italiani L2 (come lingua straniera)
- Lingue straniere (ad es. inglese)
- Storia della geografia
- Matematica
- Marketing
- Economia
- Fisica, chimica, ecc.
C’è da sottolineare che alcune materie, per la tipologia stessa degli argomenti, si prestano meglio ad essere proposte in una lingua diversa; altre invece risultano più complesse.
Chiaramente l’italiano è la prima materia insegnata dagli italiani all’estero. Non a caso la nostra lingua è insegnata in prevalenza da insegnanti madrelingua.
Insegnare italiano all’estero
La promozione della lingua e della cultura italiana all’estero si avvale del Sistema della Formazione Italiana nel Mondo, il complesso delle istituzioni scolastiche che condividono progetti e iniziative predisposte in accordo con le rappresentanze diplomatiche e consolari.
Tali progetti, in linea con gli obiettivi di politica estera, sono gestiti da scuole che abbracciano l’intero ciclo formativo, per cui da scuole statali, paritarie, sezioni italiane presso scuole straniere, letterati e corsi.
Nei prossimi paragrafi Unicusano ha sintetizzato le mansioni e le modalità di candidatura per le principali posizioni ricopribili nell’ambito dell’insegnamento estero.
Le posizioni
Le posizioni relative all’insegnamento all’estero, così come indicate sul sito del Miur, sono le seguenti:
- Assistente di lingua italiana
- Lettore universitario
- Insegnante negli Istituti Italiani di Cultura
- Docente supplente
- Docente presso scuole ed enti privati o scuole di lingue
Analizziamo una per una le figure in elenco.
L’assistente di lingua italiana lavora sotto la guida del docente di ruolo; può essere impiegato presso scuole di vario ordine e grado ad eccezione delle università.
Il suo ruolo consiste nello svolgimento di conversazioni guidate, per un totale di circa 12 ore a settimana.
La durata dell’incarico corrisponde alla durata dell’anno scolastico del Paese di destinazione.
In linea generale i paesi in cui è possibile insegnare in qualità di insegnante di lingua italiana sono la Francia, la Germania, il Belgio, l’Irlanda, il Regno Unito e la Spagna.
Il bando di concorso per la selezioni di assistenti di lingua è pubblicato annualmente dal Miur ed è destinato a chi non ha compiuto 30 anni.
Il lettore universitario lavora presso un’università straniera, collaborando con il docente titolare della cattedra di italiano.
Il suo impegno ammonta a circa 36 ore settimanali.
Il bando del concorso è indetto dal MAE/MIUR con cadenza triennale.
Per la partecipazione bisogna essere di ruolo nella scuola media o superiore in Italia e bisogna aver conseguito una laurea in Lettere o Lingue straniere.
Per gli incarichi locali bisogna rivolgersi direttamente all’università straniera tramite invio di una domanda, in italiano e in lingua locale, alla quale allegare un curriculum.
L’insegnante negli Istituti Italiani di Cultura diffonde la cultura e la lingua italiana nel Paese in cui lavora.
Tali istituti sono presenti nelle città principali di tutto il mondo.
Il bando di concorso è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale; in alternativa può essere consultato sui siti degli Istituti.
Per insegnare presso tali strutture, e quindi per partecipare al concorso pubblico, è richiesta una laurea magistrale in una classe equiparata a Lettere o Lingue e letterature straniere (vecchio ordinamento). È inoltre richiesto un voto non inferiore a 110/110.
Tra i requisiti rientra anche una buona conoscenza della lingua del paese di destinazione.
Il docente supplente copre le cattedre momentaneamente sprovviste di docente, quelle in attesa di docente titolare o i posti vacanti per mancanza del docente di ruolo fino alla fine delle attività didattiche.
La durata della supplenza varia quindi in funzione delle esigenze della singola scuola.
Per poter insegnare all’estero in qualità di supplente bisogna essere inseriti in graduatoria.
Il requisito per l’accesso alle graduatorie è il possesso del titolo di studi idoneo all’insegnamento della classe di concorso relativa alla graduatoria stessa.
Le graduatorie in questione vengono aggiornate con cadenza triennale, in seguito ad una circolare emessa dal Ministero.
L’abilitazione rappresenta un requisito preferenziale ma non essenziale.
Il docente che lavora presso scuole ed enti privati può inviare una candidatura spontanea, corredata da curriculum, direttamente alla scuola privata italiana che opera all’estero o agli enti che gestiscono i corsi di lingua e cultura italiana.
Le istituzioni private sono inserite nell’elenco delle ‘Istituzioni scolastiche italiane all’estero’, consultabile sul sito del MAE.
Per quanto riguarda le scuole, la domanda deve essere inviata direttamente alla struttura prescelta. Nel caso dei corsi deve invece essere inviata agli uffici preposti dei Consolati.
Per insegnare all’estero consigliamo di consultare le pagine specifiche sul sito del MAECI (Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale) per docenti e personale ATA.
I requisiti
Dopo aver analizzato le varie posizioni, ovvero i ruoli, è d’obbligo una panoramica generale relativa ai principali requisiti per insegnare italiano all’estero.
Si parte chiaramente da una buona padronanza della lingua parlata nella nazione ospitante, ovvero una conoscenza dell’idioma che consenta di interagire con gli studenti.
Per quanto riguarda i requisiti culturali, l’esperienza all’estero di un insegnante presuppone:
- Conoscenza di una lingua straniera non inferiore a B2 del QCER (Quadro Comune Europeo di Riferimento).
In particolare, l’insegnante deve padroneggiare uno degli idiomi inseriti nel bando di selezione. - Esperienze pregresse nell’ambito di attività formative organizzate da soggetti accreditati dal MIUR.
In particolare, l’insegnante deve aver partecipato ad attività basate su tematiche afferenti l’internazionalizzazione e l’intercultura.
Dal punto di vista professionale, chi ambisce a diventare insegnante di italiano all’estero deve possedere i seguenti requisiti, che si aggiungono chiaramente al possesso di un titolo di laurea:
- Essere assunto con contratto a tempo indeterminato ed aver svolto almeno 3 anni di servizio effettivo in Italia nel ruolo di appartenenza.
- Non essere stato restituito ai ruoli metropolitani durante una precedente esperienza al di fuori del proprio Paese per cause imputabili all’interessato.
- Non essere incorso in provvedimenti disciplinari superiori alla censura; non aver ottenuto la riabilitazione.
Senza voler entrtare nel merito delle cifre, gli insegnanti che lavorano all’estero percepiscono un’indennità di servizio direttamente proporzionale al disagio della sede; ciò determina stipendi mediamente più alti rispetto a quelli italiani.
Erasmus
Tra le possibilità riservate a chi desidera insegnare all’estero rientra anche l’Erasmus per docenti.
Il programma è destinato agli insegnanti di ogni ordine e grado che ambiscono ad insegnare fuori dai confini nazionali.
In particolare Erasmus+ è il programma dell’Unione Europea nei settori dell’Istruzione, della Formazione, della Gioventù e dello Sport.
Tre sono le menzioni chiave del programma:
- Mobilità individuale ai fini dell’apprendimento
- Cooperazione per l’innovazione e le buone pratiche
- Riforma delle politiche
Insegnare italiano all’estero online
Concludiamo il nostro post con un’ulteriore possibilità riservata a chi desidera insegnare italiano all’estero, percepire uno stipendio, senza spostarsi dall’Italia: stiamo parlando dell’insegnamento a distanza.
L’opportunità è sviluppabile attraverso le numerose piattaforme dedicate che mettono in contatto docenti e studenti di tutto il mondo.
Si tratta di portali che previa iscrizione permettono di presentarsi come insegnante di italiano attraverso una breve descrizione personale/professionale, alla quale può eventualmente essere allegato anche un curriculum.
Alcuni siti prevedono commissioni sui prezzi delle lezioni, altri invece non richiedono percentuali di commissioni; è quindi opportuno informarsi preventivamente in maniera tale da impostare un prezzo adeguato che tenga conto dell’eventuale commissione.
Credits: AntonioGravante / Depositphotos.com
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