Università | 19 Giugno 2024
Dottorato di ricerca: cos’è e a cosa serve

Dottorato di ricerca: cos’è e a cosa serve

Dottorato cos’è? Questa è la domanda che molti si pongono una volta giunti al termine del percorso universitario e una volta conseguita la laurea magistrale. 

Chi ambisce all’insegnamento universitario o alla ricerca deve informarsi su tutti gli aspetti del dottorato, che costituisce il primo passo per costruire la propria carriera in ambito accademico.  

Se ti sei laureato da poco e desideri tentare la carriera universitaria, qui trovi tutto sul dottorato di ricerca. La guida dell’Università Niccolò Cusano risponde a domande come: quanto dura il dottorato? Cosa significa dottorato senza borsa? Come funziona il concorso per accedere al dottorato? Quali sono i requisiti per partecipare al concorso? 

Dottorato cos’è?

La domanda “Che cos’è il dottorato?” può sembrare scontata, ma in realtà non è così. Il dottorato di ricerca è stato istituito nel 1980 e rappresenta il più alto grado di istruzione dell’ordinamento accademico italiano. La norma di riferimento è la Legge Delega al Governo per il riordinamento della docenza universitaria e relativa fascia di formazione, e per la sperimentazione organizzativa e didattica (Legge numero 28 del 2 maggio del 1980).

Il dottorato è un corso riservato a un numero limitato di partecipanti, il cui scopo consiste nel fornire competenze e conoscenze di tipo scientifico relative a un preciso ambito. Al termine del percorso, i dottorandi presentano una tesi e ottengono il titolo di Dottore di ricerca. 

Nonostante si tratti di un percorso di formazione post laurea, i laureati che vi accedono possono anche ricevere una borsa di studio. In quest’ultimo caso, il corso di dottorato può essere equiparato a tutti gli effetti a un’attività lavorativa. 

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Come funziona il dottorato

dottorato di ricerca ragazza

Credits: [nicoletataionescu]/Depositphotos.com

Ora che abbiamo capito cos’è il dottorato di ricerca all’università, entriamo nel dettaglio. Vediamo nello specifico come funziona il dottorato.  

L’obiettivo è consentire al dottorando di acquisire competenze specialistiche nelle materie oggetto del corso di dottorato. 

I partecipanti, infatti, sono tenuti a seguire i corsi e al termine di ogni anno devono presentare una relazione analitica sull’attività svolta. La relazione viene letta e valutata. In caso di esito negativo della valutazione, il dottorando non viene ammesso all’anno successivo del corso.

I termini e le modalità delle attività accademiche previste dal dottorato variano da ateneo ad ateneo. Ogni università, infatti, ha un proprio regolamento nel quale si stabiliscono gli iter di accesso e le prassi di svolgimento del corso di dottorato.  

Quanto dura il dottorato?

A seconda dell’ateneo presso cui si svolge il dottorato, il corso presenta una durata che varia dai 3 ai 5 anni. Nel corso di questi anni, il candidato può intraprendere un percorso di studi di due tipi: 

  • Percorso incentrato sulla ricerca, l’indagine e l’approfondimento di metodologie relative a un determinato ambito scientifico o a uno specifico settore 
  • Percorso incentrato sul progetto di ricerca presentato durante la domanda di partecipazione al concorso. 

Durante gli anni di dottorato, il dottorando ha la possibilità di: 

  • partecipare a seminari anche in qualità di relatore 
  • seguire corsi per dottorandi 
  • sospendere, interrompere o chiedere la proroga del proprio percorso. La sospensione è possibile in caso di malattia, infortunio, gravidanza o gravi motivi. Le motivazioni vanno ovviamente documentate. Se il dottorando percepisce una borsa di studio, l’erogazione viene interrotta durante il periodo di sospensione  

Come anticipato nei paragrafi più sopra, al termine dell’intero percorso di studi, il dottorando dovrà sostenere un esame finale. Dovrà quindi elaborare una tesi di dottorato, al cui interno saranno racchiuse le ricerche riguardanti il progetto presentato al momento dell’ammissione. La tesi è fondamentale per dimostrare di aver raggiunto gli obiettivi prefissati dalla ricerca. La discussione della tesi è pubblica e avviene davanti a un apposito collegio universitario. 

Negli anni in cui si partecipa al dottorato si ha la possibilità di studiare o svolgere un tirocinio o un’attività di ricerca all’estero. Inoltre, molte università straniere sono convenzionate con i corsi di dottorato e mettono a disposizione delle borse di studio. Pertanto, se sogni di studiare all’estero, ti consigliamo di valutare anche la possibilità di intraprendere il Dottorato presso un’università estera. 

Dottorato di ricerca: come si accede

Come si accede a un dottorato di ricerca? Al dottorato di ricerca si accede tramite un concorso pubblico a numero chiuso. Questo significa che il concorso prevede un certo numero di posti.  

Il concorso può essere bandito dall’università o dall’ente di ricerca che organizza il corso di dottorato. Per sapere quali sono i dottorati disponibili devi consultare la Gazzetta Ufficiale alla sezione concorsi ed esami. In realtà, a partire dal 1999, ogni ateneo può emanare il proprio bando. Se non vuoi lasciarti sfuggire nessuna informazione, quindi, devi tenerti informato consultando i siti online delle università a cui sei interessato.  

Proprio per il fatto che il concorso viene bandito dai singoli atenei o dai singoli enti, le modalità di accesso e la regolamentazione dei corsi di dottorato non sono tutte uguali.   

Solitamente, il concorso prevede una prova scritta e una prova orale. Come per tutti i concorsi, la partecipazione avviene tramite l’invio di una domanda di ammissione. Generalmente, il superamento della prova scritta consente l’accesso alla prova orale, che si svolge davanti a una commissione costituita da un presidente, un membro e un segretario. Tutti e tre i commissari sono docenti universitari.  

Dottorato senza borsa o con borsa

La metà dei posti messi a concorso sono coperti da una borsa di studio, ma il dottorato di ricerca può svolgersi anche senza borsa. Nel primo caso, il dottorando percepirà un compenso annuale per l’intera durata del percorso accademico. Inoltre, sarà esonerato dal pagamento delle tasse universitarie. Ma a quanto ammonta la borsa? Nel 2022, per esempio, il ministero ha stabilito un importo annuo lordo pari a 16.243 euro.  

Il dottorato senza borsa prevede gli stessi obblighi e doveri di quelli con borsa. Cosa significa? Il dottorando è tenuto a seguire i corsi e a svolgere tutte le attività di ricerca previste dal corso di dottorato. Non solo, deve anche sobbarcarsi dei costi universitari.  

Dottorato cos’è: i requisiti

Quali sono nel dettaglio i requisiti per un dottorato di ricerca? Per accedere al concorso non vi sono limiti relativi all’età o alla cittadinanza. C’è solo un unico requisito richiesto ovvero possedere uno dei seguenti titoli di studio: 

  • laurea specialistica 
  • laurea magistrale 
  • titolo di studio estero equiparato o equipollente ai titoli sopra citati 

Qual è invece l’iter concorsuale? I passaggi sono i seguenti: 

  • invio della domanda con i documenti richiesti dal bando universitario (solitamente curriculum vitae, lettera motivazionale e progetto di ricerca) 
  • valutazione dei titoli 
  • superamento delle prove concorsuali 

I candidati che superano le prove e si collocano nei primi posti della graduatoria finale vengono ammessi al corso di dottorato e ottengono la borsa di studio. 

Sbocchi lavorativi con il dottorato di ricerca

In conclusione della nostra guida “Dottorato cos’è?”, spostiamo l’attenzione sul binomio dottorato di ricerca e lavoro per capire realmente a cosa serve questo percorso sul piano lavorativo. 

Conseguire il titolo di Dottore di ricerca favorisce la collocazione professionale. Nel caso di concorsi pubblici, per esempio, dà diritto a un punteggio ulteriore.  

Ma quali sono le opportunità lavorative offerte da un dottorato di ricerca? Le principali chance di carriera sono legate comunque alla sfera accademica e dell’insegnamento. Un dottore di ricerca può infatti aspirare a lavorare come: 

  • Ricercatore 
  • Docente universitario 

Per intraprendere il percorso dell’insegnamento universitario, non basta il dottorato. Bisogna prima partecipare a un concorso per il titolo di ricercatore. Dopodiché, trascorsi tre anni, è possibile partecipare al concorso per la qualifica di professore associato, che dà diritto a 350 ore di attività didattica all’anno. Una volta concluso l’iter da professore associato, si può sostenere il concorso per professore ordinario.  

Tuttavia, il binomio lavoro dottorato può andare oltre l’ambito accademico. Con il titolo del dottorato, infatti, è possibile trovare impiego sia nel settore pubblico che in quello privato all’interno di aziende, imprese ed enti di ricerca privati. 

Ora che ne sai di più su come funziona e a cosa serve un dottorato di ricerca, sei pronto per affrontare questo nuovo percorso?

Credits: [Melpomene]/Depositphotos.com

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