Università | 22 Maggio 2024
Quanto conta il voto della triennale per la magistrale?

Quanto conta il voto della triennale per la magistrale?

Tutti gli studenti universitari, prima o poi, si pongono una domanda: quanto conta il voto di laurea triennale per la magistrale? O ancora: è più importante il voto di laurea oppure laurearsi nei tempi giusti? E di conseguenza: è meglio accettare un voto più modesto a un esame per procedere più rapidamente negli studi, oppure bisogna puntare a ottenere solo voti alti? 

In questa guida proviamo a rispondere a queste domande, cercando di dissipare i dubbi relativi al voto di laurea triennale e alla successiva iscrizione a un corso di laurea magistrale. La prima cosa da dire è che non esiste una risposta univoca alla domanda se sia più importante il voto di laurea oppure laurearsi in tempo. Vediamo insieme i diversi aspetti della questione. 

Il voto di laurea è importante?

I corsi di laurea triennale prevedono un numero corposo di esami (variabili in base all’ateneo e alla facoltà), che vanno sostenuti in un lasso di tempo relativamente breve. La maggior parte dei corsi di laurea triennale, inoltre, costituisce la base per una futura ed eventuale magistrale. Questo significa che, solitamente, gli esami del corso sono più rigidi rispetto a quelli di una specialistica. 

Fatte queste considerazioni, possiamo iniziare a rispondere alla domanda “quanto conta il voto di laurea triennale?” Per quanto riguarda la triennale è più importante laurearsi in tempo che il voto di laurea. Dal momento che ci sono esami lunghi e dettagliati, si finisce facilmente per rimanere bloccati in caso di rifiuto di un voto modesto per puntare a uno più alto. É bene cioè evitare il rischio di andare fuori corso.  

Ovviamente, questo non vuol dire accettare qualsiasi voto e rinunciare a ottenere punteggi alti agli esami. Tuttavia, è bene essere consapevoli dell’importanza di concludere il corso di laurea triennale nei tempi previsti, piuttosto che rimanere bloccati su esami lunghi e complessi pur di prendere un 30. Potremo puntare molto più in alto alla specialistica: il voto della magistrale, infatti, fa davvero la differenza. 

Voto minimo laurea triennale

Ma qual è il voto minimo di una laurea triennale? Il voto più basso è 66.

Come sai, il voto finale di laurea dipende dalla media dei voti ottenuti ai singoli esami. La commissione di laurea poi attribuisce una serie di punti per la tesi. In media, la tesi ottieni da 1 a 6 punti. A stabilire i punti attribuibili alla tesi sono i singoli atenei. Ovviamente, in caso di studenti particolarmente meritevoli può essere prevista anche la lode.  

Essere fuori corso incide sul voto di laurea?

Sì, essere fuori corso incide sul voto di laurea. Gli atenei italiani non decurtano dei punti agli studenti fuori corso. Molte università attribuiscono dei punti aggiuntivi per la regolarità del percorso. Cosa significa? Gli studenti in corso ricevono dei punti in più. Quanti punti vengono attribuiti e come vengono calcolati dipende dal singolo ateneo. Ovviamente, questo non significa che uno studente fuori corso deve laurearsi per forza con un voto basso. Se la media dei voti degli esami è alta e la tesi è ottima, è possibile anche la laurea con 110 e lode.  

Quanto conta il voto di laurea triennale?

Ci sono situazioni in cui è importante il voto di laurea triennale. Quali? Quelle in cui, l’ateneo prescelto impone un voto di laurea preciso come requisito per l’iscrizione alla magistrale. In Italia, per esempio, ci sono facoltà che richiedono la triennale con voto minimo pari a 86/110 o a 95/110.  

Un’altra situazione in cui il voto di laurea è importante sono i concorsi pubblici. Se vuoi partecipare a un concorso, ottieni dei punti aggiuntivi per il voto della tua laurea.  

A quanto ammonta questo punteggio? Di solito, viene attribuito un punto per ogni voto a partire da 105. Questo vuol dire che un laureato con 110 ottiene 6 punti, che possono diventare 8 in caso di lode. Ovviamente, i punti conferiti variano anche a seconda dei concorsi. Quando viene bandito il concorso in gazzetta ufficiale, infatti, sono previste delle tabelle riepilogative con tutti i punti attribuibili al voto di laurea.

Ci sono anche concorsi destinati a profili specializzati e a ruoli di grande responsabilità che possono prevedere un voto minimo di laurea come requisito per la partecipazione.  

Se non devi fare un concorso o iscriverti a una magistrale con un voto minimo di ingresso, il voto di laurea triennale non è così fondamentale. 

Il voto di laurea magistrale

Per quanto riguarda il corso di laurea magistrale, che sia una specialistica oppure un corso quinquennale, ci sono diverse considerazioni da fare. La prima cosa da sottolineare è che il voto di laurea magistrale ha senza dubbio una valenza maggiore rispetto a quello della triennale. É considerato, infatti, il voto complessivo e finale dell’intero percorso di studi. 

Al di là di questo, però, bisogna sottolineare che non è necessario uscire dall’università con un voto alto. Sicuramente una votazione alta è una grande soddisfazione personale, ma le opportunità di lavoro non sono tutte vincolate al punteggio di laurea. Durante un colloquio di lavoro, infatti, entrano in gioco diversi fattori e le competenze acquisite sono più importanti della votazione. 

Anche in questo caso, tuttavia, se hai intenzione di iscriverti a un master che richiede uno specifico punteggio o vuoi partecipare a un concorso pubblico, il voto della magistrale è fondamentale. 

Laurearsi in tempo: l’università non è una maratona

L’università è un’occasione unica e preziosa di apprendimento. Non bisogna pensare alla laurea come a un traguardo da raggiungere in una maratona, perché si rischia di perdere momenti di formazione fondamentali per trovare opportunità di lavoro soddisfacenti. Non bisogna, quindi, focalizzarsi solo sul risultato finale, senza dedicare allo studio il tempo necessario. Questo atteggiamento, infatti, potrebbe tradursi in un voto alto sulla carta, ma in conoscenze mediocri nella pratica.  

Gli incidenti di percorso durante l’università poi sono del tutto normali. Non bisogna, quindi, disperare in caso di rallentamenti o di un voto non soddisfacente. Nella maggior parte dei casi non è un singolo episodio a inficiare una carriera universitaria. 

Molto poi dipende dal settore in cui si intende lavorare. In alcuni ambiti un voto di laurea alto conta di più della giovane età. Sarà meglio, quindi, sostenere nuovamente gli esami andati male, laddove possibile. Allo stesso modo, se sei uno studente lavoratore, potrebbe essere giusto impiegare più tempo, ma studiare bene e con il proprio ritmo. Molto spesso un lavoro durante l’università da inserire nel curriculum è un ottimo biglietto da visita a un colloquio di lavoro. 

Le lauree in cui per trovare lavoro conta di più l’età

Ci sono lauree o percorsi formativi in cui l’età in cui si entra nel mercato del lavoro è più importante di un voto di laurea alto. 

Questo vale per: 

  • le discipline STEM (Science Technology Engineering Mathematics). In questo settore, spesso, si premiano i lavoratori che sanno mettere in pratica le conoscenze acquisite durante l’università, a prescindere dal voto. Questo accade di frequente nei lavori in ambito ingegneristico (ingegneria informatica, meccanica, elettronica, gestionale ecc). Le aziende hi-tech e le multinazionali, soprattutto nel comparto ICT e IT, nei loro annunci di lavoro inseriscono spesso tra i requisiti il conseguimento di una laurea, ma in abbinamento alla capacità di lavorare in team internazionali e all’ottima conoscenza delle lingue
  • Medicina, Veterinaria e Infermieristica: si tratta di facoltà caratterizzate da molti esami e molto vari. Medicina, in particolare, porta gli studenti a specializzarsi in ambiti determinati e quindi a concentrarsi su alcune discipline e a trascurarne altre. In questi casi, il voto di laurea conta meno, perché eccellere in tutti i corsi seguiti durante l’università è impossibile, mentre le opportunità lavorative sono spesso dettate dalla capacità di adattarsi e dalla personalità dimostrata sul campo. 

Le lauree in cui per trovare lavoro conta più il voto

Ci sono poi dei settori in cui, al contrario, è importante conseguire un ottimo voto di laurea e ottenere più titoli e certificazioni. Si tratta di ambiti disciplinari in cui il numero di laureati supera la domanda di personale da parte delle aziende. In particolare, parliamo delle: 

  • Lauree umanistiche e discipline scientifico-umanistiche: in questi ambiti il voto di laurea conta. Non solo, un Erasmus, un corso di lingua o un tirocinio presso una realtà lavorativa riconosciuta possono pesare parecchio sul proprio curriculum. Ovviamente, è preferibile condensare queste esperienze entro i 28-30 anni d’età 
  • Giurisprudenza, economia, scienze sociali, terzo settore: si tratta di un settore molto particolare. L’importanza del voto di laurea dipende dalla volontà di sostenere o meno un concorso pubblico. Se si vuole entrare nella pubblica amministrazione o lavorare in contesti esteri, come gli organi dell’Unione Europea, il voto di laurea diventa uno sbarramento. 

Credits: Boytaro1428/Depositphotos.com

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