Master | 17 Giugno 2024
Come diventare progettista di impianti elettrici: guida pratica

Come diventare progettista di impianti elettrici: guida pratica

Qualsiasi ambiente, domestico, commerciale e industriale, è oggi dotato di un impianto elettrico; ecco perché se ti appassiona l’ingegneria ti interesserà sapere come diventare progettista di impianti elettrici.

La professione, oltre ad esercitare un forte fascino sui giovani per il campo disciplinare al quale è legata, garantisce buone opportunità occupazionali e interessanti prospettive di carriera, sia in ambito pubblico che privato.

Nel corso di questo post ti forniremo tutte le informazioni, tecniche e non, per intraprendere la professione, ovvero gli studi, la specializzazione, i requisiti e le attitudini personali per diventare un professionista. 

Cos’è un impianto elettrico

Prima di analizzare la professionalità in oggetto e le relative mansioni è necessario sapere cos’è esattamente un impianto elettrico, a cosa serve e dove si rende necessario.

Si tratta di un concetto piuttosto ampio che identifica tutti i componenti che trasmettono corrente elettrica in un ambiente.

Affinché un impianto risulti funzionale ed efficiente ogni singolo componente deve allinearsi ad una serie di requisiti di qualità, per cui sicurezza, continuità di alimentazione, facile manutenzione.

Per comprendere meglio, un impianto è composto da un insieme di fili e cavi, e relative connessioni, che alimentano specifiche funzioni all’interno di un ambiente.

Progettista di impianti elettrici: cosa fa

Prima di addentrarci nell’ambito delle mansioni e dell’operatività tecnica di un progettista di impianti elettrici è d’obbligo una breve premessa per comprendere le potenzialità della professione in ottica lavorativa.

Pensiamo per un attimo al fatto che oggi qualunque ambiente, sia domestico che commericale, è dotato di un impianto elettrico più o meno complesso e articolato; un dato che da solo potrebbe bastare per capire le possibilità occupazionali per un professionista.

In realtà esiste un altro fattore importantissimo per il quale si registra sul mercato una forte richiesta di figure qualificate: stiamo parlando dell’aspetto legislativo che regolamenta i contesti lavorativi. In particolare stiamo parlando del decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 (ex d.Lgs 626 del 1994) e della prevenzione degli infortuni sul lavoro.

La legge disciplina gli aspetti che riguardano gli impianti, le attrezzature, i materiali elettrici e la relativa tensione, che deve essere mantenuta negli standard considerati ‘di sicurezza’ al fine di proteggere i lavoratori dai rischi di natura elettrica.

Ciò significa che il datore di lavoro ha l’obbligo di adottare tutte le misure necessarie per salvaguardare le risorse umane da quelli che potrebbero essere i rischi derivanti dall’utilizzo di strumentazione elettrica; prevenire quindi i rischi correlati a contatti elettrici, diretti e indiretti, guasti, incendi ed esplosioni.

Si tratta quindi di svolgere un lavoro di valutazione, intervento e prevenzione piuttosto attento e meticoloso, di grande responsabilità, che non può assolutamente essere improvvisato, ma che al contrario richiede una serie di competenze tecniche specifiche.

Ecco quindi il motivo per il quale diventa fondamentale affidarsi ad un professionista, per allinearsi ai requisiti normativi e per garantire ai lavoratori un ambiente di lavoro sicuro.

Il lavoro di un progettista inizia quindi con un sopralluogo, finalizzato a verificare le caratteristiche del contesto, le esigenze tecniche ed eventualmente le modifiche da apportare se si tratta di un ambiente già predisposto per l’utilizzo di attrezzature e impianti elettrici.

Al termine del sopralluogo, che può essere svolto in un’azienda, in un’industria o anche in un’abitazione, il professionista inizia a preparare il progetto relativo alla realizzazione o modifica dell’impianto.

Sulla base delle misurazioni e dei dati raccolti vengono disegnate, solitamente attraverso il software CAD, le connessioni elettriche relative ai vari impianti necessari all’interno del contesto di riferimento; fili, prese, punti luce e tutto ciò che serve a rendere efficiente l’impianto devono essere predisposti e realizzati nell’ottica della funzionalità e della sicurezza.

Il progettista si occupa inoltre di produrre gli schemi e i grafici per il montaggio, l’installazione e la corretta funzionalità di componenti e impianti.

Tra le sue mansioni rientra anche il monitoraggio della fase che riguarda la predisposizione della documentazione da presentare per eventuali capitolati di appalto, computi metrici, preventivi relativi alla fornitura di materiali elettrici e stime temporali di realizzazione.

Durante la fase di realizzazione il suo ruolo presuppone il monitoraggio dell’operatività, finalizzata a verificare che venga rispettato e seguito il progetto in maniera precisa.
Fondamentale risulta in tale fase l’interazione con le figure tecniche preposte alla realizzazione dell’opera.

A produzione ultimata il progettista si occupa di collaudare e verificare il corretto funzionamento dell’impianto.

Dal punto di vista occupazionale un professionista può trovare impiego all’interno di piccole medie e grandi imprese, o può in alternativa scegliere di intraprendere la libera professione e lavorare come libero professionista.

impianto elettrico

Credits immagine: DepositPhoto.com/violetkaipa

Come diventare progettista elettrico

La professione in oggetto presuppone una preparazione di natura prevalentemente tecnica, che analizzeremo dettagliatamente nel corso di questo paragrafo.

Per poter svolgere l’attività di progettista è fondamentale affiancare una serie di attitudini e abilità personali al know how tecnico-operativo.

Concentrazione, memoria, precisione, attenzione ai dettagli, attitudine al lavoro di gruppo, capacità di analisi e di problem solving rientrano tra i requisiti essenziali.
È altrettanto importante possedere buone doti relazionali e comunicative, oltra ad un forte senso di responsabilità.

Un progettista deve essere sempre al passo con le innovazioni e le novità che riguardano il suo campo disciplinare, per cui deve essere sempre pronto ad informarsi, formarsi ed aggiornarsi.

Dal punto di vista tecnico un progettista di impianti elettrici deve possedere conoscenze che riguardano:

  • la terminologia tecnica, sia italiana che inglese, per comprendere i manuali e per preparare report e relazioni
  • la simbologia dei disegni elettrici
  • i principali metodi di programmazione
  • l’informatica (hardware e software)
  • la lingua inglese
  • la normativa che regola gli impianti elettrici (Norme CEI)

Fondamentale per un professionista la conoscenza approfondita del pacchetto applicativo CAD (Computer Aided Design), il software di progettazione che consente di disegnare gli  impianti, e relative connessioni, e di realizzare gli schemi in maniera rapida e veloce.

Dal punto di vista formativo un diploma tecnico di scuola superiore garantisce le basi ideali per svolgere la professione e per operare nell’ambito della progettazione di impianti a basso contenuto tecnologico.

Per fare carriera e lavorare alla progettazione di impianti più importanti a livello tecnico potrebbe rendersi necessario il conseguimento di una laurea in ingegneria.

Considerando la percentuale altissima di laureati in ingegneria presenti sul mercato, e la necessità di affidarsi a profili già formati dal punto di vista operativo, emergere e farsi notare in fase di selezione potrebbe risultare piuttosto complicato; ecco perché specializzarsi ulteriormente, acquisendo una preparazione pratica in un specifico ambito, o in particolare settore energetico, potrebbe rappresentare la soluzione giusta per ampliare gli orizzonti occupazionali.

Corso progettazione impianti elettrici: quale seguire?

Tra i settori in forte sviluppo, che garantiscono ottime prospettive lavorative e di crescita professionale, rientra quello delle energie rinnovabili.

La green economy  e tutto ciò che afferisce la questione ambientale sono tematiche delicate, affrontate a livello mondiale per la criticità dell’attuale situazione e per l’impellente esigenza di risolvere una preoccupante emergenza globale.

Ecco quindi che una specializzazione incentrata sul settore energetico green diventa un biglietto da visita importante per accedere al mondo del lavoro, e per costruire le basi di una carriera di successo.

Segnaliamo a tal proposito il master in ‘Innovazione, sviluppo e gestione di reti energetiche basate su energie rinnovabili’ attivato dall’università telematica Niccolò Cusano e rivolto principalmente ai laureati in ingegneria (meccanica, civile, energetica o informatica).

Si tratta di un corso post-laurea di II livello pensato per garantire ai futuri progettisti le conoscenze e gli strumenti per gestire con elevati livelli di competenza la messa a punto di sistemi  integrati per la produzione di energie basate su fonti di energia rinnovabili e realizzati con materiali innovativi.

Il piano di studi si allinea perfettamente anche alle esigenze di aggiornamento e riqualificazione professionale dei professionisti già operativi.

Ecco nel dettaglio gli argomenti previsti dal programma:

  • Conoscenze di base di analisi fluidodinamica
  • Conoscenze di base di analisi termodinamica
  • Conoscenze di base di sistemi energetici
  • Scenario energetico e obiettivi a breve-medio-lungo termine
  • Efficienza energetica
  • Fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica e/o combinata
  • Smart city e smart grid
  • Le nuove tecnologie per l’efficienza energetica
  • Produzione dell’energia distribuita
  • Sicurezza degli impianti e degli apparati
  • Sistemi di monitoraggio e controllo

La specializzazione garantisce il know-how per poter operare in settori altamente innovativi, in imprese del settore energetico ed ambientale, nelle istituzioni pubbliche nazionali e internazionali, nel mondo della consulenza.

Al termine del master i corsisti avranno acquisito competenze relative all’utilizzo di una piattaforma informatica di condivisione degli strumenti di sviluppo e gestione dei sistemi energetici analizzati; ma anche conoscenze che riguardano la normativa tecnica (ISO, CEE) e le procedure per ottenere le relative certificazioni.

Per esercitare la libera professione è richiesto il superamento dell’Esame di Stato, requisito essenziale per poter effettuare l’iscrizione al collegio dei periti industriali.

L’accesso al master è subordinato al possesso di una laurea di II livello (magistrale).
Il costo è di 1.700,00 euro, da corrispondere in 4 rate.
Per gli ingegneri iscritti all’Ordine, invece, è prevista una quota di iscrizione ridotta pari a 1.300,00 euro.

Ora sai come diventare progettista di impianti elettrici per cui, se la tua ambizione è diventare un professionista qualificato, non devi fare altro che informarti sui corsi e master online funzionali alla specializzazione.
Per info e dettagli non esitare a contattarci attraverso il form che trovi cliccando qui!

Credits immagine: stromtrek650.gmail.com/alex150770

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