Master | 14 Maggio 2024
Cyberbullismo: significato, tipologie e normativa

Cyberbullismo: significato, tipologie e normativa

Hai digitato la ricerca cyberbullismo significato? Esplorare la definizione del fenomeno è importante, perché purtroppo si tratta di un problema in costante aumento, che può portare a conseguenze anche gravi per chi lo subisce. 

Partiamo da una premessa importante. 

Il bullismo esiste da tempo immemore. La nascita del bullismo online, invece, è legata allo sviluppo dei moderni dispositivi tecnologici. 

Le nuove generazioni vivono in una società fortemente dipendente dalle tecnologie al punto che, spesso, si ritrovano di fronte a una difficoltà oggettiva: distinguere ciò che reale da ciò che è virtuale. È palese che quanto avviene online non è reale, ma influenza e condiziona fortemente la vita reale. 

Ecco perché il cyberbullismo può rappresentare un pericolo serio per l’incolumità fisica e mentale della vittima. Ora, cerchiamo di capire insieme che cos’è il cyberbullismo e come contrastarlo. 

Cyberbullismo significato: differenze con il bullismo

Per capire il significato di cyberbullismo, bisogna necessariamente analizzare il bullismo. Quest’ultimo si manifesta prevalentemente in ambito scolastico e consiste in azioni intimidatorie, che talvolta sfociano in violenze fisiche, esercitate da un singolo o da un gruppo di ‘bulli’ ai danni di una vittima. 

I soggetti coinvolti sono adolescenti e bambini. Di solito, l’elemento più debole e sensibile rappresenta il bersaglio ideale. 

Il cyberbullismo identifica ugualmente una molestia, ma con la differenza che essa viene perpetrata attraverso la rete. Per questo lo si definisce anche come bullismo su internet. 

cyberbullismo ragazza

Credits: [photographee.eu]/Depositphotos.com

Definizione di cyberbullismo: cosa dice la legge

Allora, qual è la definizione di cyberbullismo fornita dalla legge italiana?

Il 18 giugno del 2017 è entrata in vigore la legge che si prefigge di:  

Contrastare il fenomeno del cyberbullismo in tutte le sue manifestazioni, con azioni a carattere preventivo e con una strategia di attenzione, tutela ed educazione nei confronti dei minori coinvolti, sia nella posizione di vittime sia in quella di responsabili di illeciti, assicurando l’attuazione degli interventi senza distinzione di età nell’ambito delle istituzioni scolastiche. 

Si tratta della legge numero 71 del 29 maggio 2017. La norma risponde con esattezza alla domanda “cosa si intende per cyberbullismo?” All’articolo 1, infatti, definisce tutte le azioni che rientrano nel significato di cyberbullismo:  

Si intende qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo. 

Bulli e cyberbulli: le differenze

Per quanto riguarda le differenze abbiamo sintetizzato le principali nel seguente elenco: 

  • i bulli sono generalmente compagni di classe o frequentanti il medesimo istituto della vittima. I cyberbulli sono ragazzi o adulti che possono operare da ogni parte del mondo
  • il bullismo è circoscritto a un determinato ambiente (solitamente scolastico), mentre il cyberbullismo ha la possibilità di agire sul ‘territorio’ sconfinato della rete. Le minacce esercitate attraverso materiale fotografico, per esempio, possono essere diffuse in maniera capillare attraverso gli strumenti messi a disposizione dal web 
  • il bullo agisce in un arco temporale circoscritto, essenzialmente all’orario scolastico. Il cyberbullo, invece, può agire in qualunque momento della giornata. 
  • il bullo è identificabile, mentre l’identità del cyberbullo è nella maggior parte dei casi sconosciuta. 
  • l’azione del bullo è talvolta arginata dal contesto (docenti, compagni di classe e personale scolastico), mentre il cyberbullo agisce in piena libertà 

Chiarite analogie e differenze e fatta chiarezza su cosa vuole dire cyberbullismo, andiamo ad analizzare nel dettaglio il bullismo online e le sue caratteristiche. 

LEGGI ANCHE: Che cos’è il crimine informatico e come fare per difendersi

Tipologie di bullismo online

Quali sono le forme di cyberbullismo in cui ci si può imbattere? La ricerca sul cyberbullismo, attuata dal Center for safe and responsible internet use, ha circoscritto e definito le seguenti tipologie:

  • Flaming: messaggi offensivi e/o volgari inviati solitamente su forum e siti di discussione online
  • Harassment (molestie): messaggi contenenti insulti inviati in maniera ossessiva e ripetuta
  • Put-downs (denigrazione): messaggi, tramite sms, mail e post, inviati a più destinatari con l’intento di danneggiare la reputazione della vittima
  • Masquerade (sostituzione di persona): furto dell’identità della vittima con l’obiettivo di pubblicare contenuti volgari a suo nome
  • Exposure (rivelazioni): pubblicazione di informazioni private della vittima
  • Trickery (inganno): atti volti a conquistare la fiducia di una persona per carpire informazioni private e/o imbarazzanti con la finalità di renderle pubbliche
  • Exclusion (esclusione): esclusione deliberata di una persona da un gruppo online per ferirla
  • Cyberstalking (cyber-persecuzione): molestie ripetute per incutere paura e terrore in riferimento all’incolumità fisica
  • Happy slapping: molestie fisiche con lo scopo di riprendere l’aggressione e pubblicare il video sul web.

Rispetto alle modalità di esecuzione delle molestie, il tutto si svolge attraverso le nuove tecnologie e i nuovi media. L’intimidazione può avvenire tramite telefonate, sms, mail, chat, social network, forum online, siti di giochi

E per quanto riguarda i contenuti delle molestie? A seconda dei casi possono riguardare pettegolezzi, foto, video imbarazzanti, immagini spiacevoli realizzate ad arte, furti di identità e profili social, insulti e minacce fisiche.

Una grande percentuale di casi di cyberbullismo riguarda le molestie a sfondo sessuale. In quest’ultimo caso le vittime preferite sono prevalentemente ragazze.

Vittime del cyberbullismo e conseguenze

In moltissimi casi, le vittime del cyberbullismo conoscono personalmente i loro aggressori. Trattandosi prevalentemente di adolescenti e giovani, le vittime sono particolarmente vulnerabili. 

Spesso, hanno difficoltà nel parlare dell’argomento e nel denunciare gli aggressori per paura di essere ricattate. Intrappolate in uno stato di fragilità emotiva estrema, le vittime dei cyberbulli rischiano conseguenze pericolose.  

Molte di esse incorrono in forme di depressione, autolesionismo e tendono a isolarsi. La pressione psicologica agisce negativamente anche sulla condizione fisica. Un’alta percentuale di vittime ammette di aver ridotto drasticamente l’assunzione di cibo. Questa conseguenza è fortemente presente nei casi di body shaming, ovvero nelle situazioni in cui le offese tendono a concentrarsi sull’aspetto fisico della vittima. Al tempo stesso, un’altrettanta percentuale di vittime trova rifugio nel cibo, lasciandosi andare ad abbuffate eccessive. 

La conseguenza peggiore del cyberbullismo è il suicidio. Purtroppo, tante vittime, anziché chiedere aiuto, trovano nel suicidio la soluzione per liberarsi della persecuzione.  

Cyberbullismo: come difendersi

Una volta compreso cosa significa cyberbullismo e una volta appurate le conseguenze, è bene sottolineare che le vittime possono fare qualcosa. Grazie alla legge del 2017, infatti, è possibile:  

  • inoltrare una richiesta di oscuramento, rimozione o blocco dei contenuti al gestore del sito/social. Se il sito non agisce entro 24 ore, è possibile inoltrare la stessa richiesta al Garante per la privacy. Quest’ultimo rimuove i contenuti entro 48 ore 
  • ottenere un ammonimento da parte della questura. Il questore cioè convoca il minore responsabile degli atti di cyberbullismo insieme ai genitori o a chi ne fa le veci. L’ammonimento si può richiedere in caso di condotte di ingiuria (art. 594 codice penale), diffamazione (art. 595 codice penale), minaccia (art. 612 codice penale) e trattamento illecito di dati personali (art. 167 del codice della privacy). Al compimento dei 18 anni, gli effetti dell’ammonimento cessano  

Cos’è il cyber bullismo: conoscerlo per contrastarlo con efficacia

Da quanto è emerso fino ad ora, è evidente come il cyberbullismo possa compromettere la vita delle persone fino ad arrivare a conseguenze estreme. 

Contrastare questo fenomeno e aiutare le vittime è fondamentale. Per questo anche il nostro Ateneo vuole fare la sua parte. 

Gli educatori, gli insegnati, gli psicoterapeuti sono gli attori più importanti nella lotta al fenomeno. L’Università Niccolò Cusano offre un’importante occasione di approfondimento e formazione proprio ai professionisti del mondo della scuola e non solo.  

Per coloro che desiderano approfondire la tematica e aggiornarsi, infatti, è disponibile il Master  in Bullismo e cyberbullismo: studi e tecniche di intervento e prevenzione. Le iscrizioni sono consentite a tutti, dai laureati di altri atenei agli studenti provenienti dai corsi di laurea di Unicusano.  

Si tratta di un master di I livello destinato ai laureati triennali con un interessante piano di studio che include materie come:  

  • Osservazione pedagogica della devianza minorile 
  • La dipendenza dai media: dal bullismo al cyberbullismo 
  • Comunicazione ed espressione dei nativi digitali 
  • Nuove vie della prevenzione e dell’intervento educativo: la Peer&Media Education 
  • Percezione del sé digitale 

Per ulteriori dettagli sul master online di Unicusano compila il modulo che trovi qui!

Credits: [gustavofrazao]/Depositphotos.com

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