Laura Deluca a Brno in Repubblica Ceca
Viaggiare, tuffarmi in nuove esperienze e conoscere differenti culture è sempre stato qualcosa che mi ha entusiasmato fin da piccola e per questo ho deciso d’intraprendere l’esperienza dell’erasmus. Un altro forte motivo che mi ha spinto a fare questa esperienza è stata la consapevolezza di dover migliorare il mio inglese: era abbastanza buono ma rimaneva comunque un livello basico, per cui ogni volta che andavo all’estero avevo timore di sbagliare quando parlavo, stavo troppo attenta alla forma, alla pronuncia e tutto ciò mi rendeva insicura e incapace di intraprendere un dialogo interessante.
Ho deciso quindi che dovevo assolutamente escludere la Spagna tra le mete possibili, nonostante la cultura, le attitudini e le caratteristiche degli spagnoli siano molto simili a quelle italiane e mi avrebbero permesso di integrarmi subito. Dovevo rispettare la regola che mi ero prefissata da tempo: uscire dalla mia area di comfort. Così ho indicato la città di Brno in Repubblica Ceca come prima scelta, poi la Polonia e infine Amburgo . All’epoca non sapevo nemmeno dove fosse Brno; l’avevo scelta perché ero rimasta molto colpita dalla sua vasta e interessatissima scelta di corsi di Diritto in lingua inglese, che avrei potuto frequentare alla facoltà di legge della Masaryk University.
Tutto era organizzato meticolosamente e persino il dormitorio sembrava quasi surreale: da italiana poco abituata alla perfetta organizzazione, questi aspetti mi avevano subito colpito positivamente.
Dico solo che i mesi per cui avevo fatto richiesta di Erasmus erano sei ed io, dopo nemmeno tre mesi di permanenza lì, li ho estesi a dieci. Da Settembre a Giugno ho trascorso uno dei periodi più belli ed intensi della mia vita. Non nego che il primo mese sia stato un po' difficile, nonostante sia una ragazza d’indole molto socievole e di personalità aperta; l’approccio con decine di ragazzi di tutto il mondo che parlavano inglese come fossero madrelingua è stato un po' traumatico. Ho iniziato ad essere un po' insicura perché ero consapevole che il mio inglese era di un livello inferiore e questo mi imbarazzava e mi rendeva più difficile il dialogo con gli altri.
Inizialmente ho riscontrato questa difficoltà anche durante le lezioni: gli insegnanti si esprimevano in un inglese abbastanza fluente e gli studenti riuscivano a capire e ad intervenire senza problemi. Ho capito quindi che l‘unico modo per superare questa situazione era buttarsi a capofitto nel dialogo con gli altri, senza pensare troppo alle regole della lingua, alla pronuncia e al giudizio che le persone potevano avere di me.
In meno di un mese, sia l’ascolto che il lessico sono migliorati tantissimo e la paura di confrontarmi è svanita completamente. La cosa bella dell’erasmus è che lì nessuno ti giudica: chi va in Erasmus è curioso, pieno di energia e voglia di imparare, di conoscere culture differenti e di fare esperienza. Che cosa meravigliosa, tutti ti apprezzano per quello che sei e non per quello che puoi sembrare.
Sia nelle classi che frequentavo che nel mio dormitorio ho conosciuto decine e decine di ragazzi da ogni parte del mondo: Sud Africa , Cina, Spagna, Norvegia, Uruguay, Messico, Filippine, Bielorussia , Paesi Bassi.
Che sopresa questa piccola città della Moravia: un’università ottima, servizi e mezzi di trasporto super efficienti, iniziative di ogni tipo per giovani e studenti e, in qualunque momento, sicurezza pubblica garantita, popolazione discreta, educata e gentile, prezzi economici. E poi che dire.. la cultura gastronomica, seppur non famosa come quella italiana, non aveva niente da invidiare! Basata soprattutto sulla carne, i cereali, le patate e gli aromi, e la birra, che era buonissima e costava perfino meno dell’acqua.
In poco tempo mi sono anche abituata al freddo rigido, alla neve e ai -10 gradi tra Gennaio e Febbraio.
La lingua ceca, invece, è molto difficile: l’organizzazione Erasmus ci faceva prendere parte gratuitamente a numerose iniziative che potessero farci scoprire la cultura ceca e anche a dei corsi di lingua ceca ma devo ammettere che è stato quasi impossibile raggiungere un livello di conoscenza discreto.
Ho avuto anche la fortuna di trovare delle persone meravigliose lungo questo percorso, che sono diventate dei veri amici con cui ho condiviso stanze, lezioni, cene, feste, escursioni, momenti belli e non, viaggi dentro e fuori la Repubblica Ceca. Studenti come me ma anche persone del posto , questa è stata la vera ricchezza. In una città così piccola ho conosciuto decine di culture e mi sono profondamente integrata anche con quella ceca, scoprendo un popolo meraviglioso.
Potrei stare ore a raccontare questa magnifica esperienza, potrei pensare addirittura di scriverci un libro! Questa esperienza mi ha cambiato la vita, facendomi aprire ancora di più e spazzando via ogni barriera mentale, mi ha fatto toccare con mano la bellezza di ogni differenza, di ogni cultura. Mi ha dato delle emozioni uniche ed indescrivibili, mi ha fatto credere ancora di più nel genere umano e nei giovani.
Mi ha aperto delle porte immense anche a livello lavorativo in quanto ora ho un livello d’inglese buonissimo, grazie all’approccio didattico in sede di esame molto diverso da quello italiano, meno formale e più funzionale. Le lezioni sono state di grande aiuto per la mia formazione: gli insegnanti sono preparati, disponibili e sempre pronti a rispondere alle richieste degli studenti, andando loro incontro per qualsiasi tipo di problema.
Voglio solo concludere ringraziando l’Unicusano per questa meravigliosa opportunità che mi ha dato e la Masaryk University per la sua impeccabile organizzazione. Le persone che ho conosciuto le porto nel cuore e non passa una settimana che non chiamo o non sento gli amici che ho incontrato lì. Grazie a tutta la comunità di Brno, alla sua grande ospitalità che ha saputo accogliermi con una delicatezza indescrivibile.
A tutti i ragazzi giovani, meno giovani, timidi e meno timidi, coraggiosi e meno coraggiosi, FATE QUESTA ESPERIENZA, vi sconvolgerà per il resto della vostra vita!
Laura